Le letture della solennità dell’Ascensione del Signore sono disponibili al seguente link, cliccando qui.
Riflessione
“I discepoli, quando videro Gesù, si prostrarono. Essi però dubitarono” (vangelo)
Deve essere per noi motivo di conforto e di speranza: il Vangelo, proprio nella sua conclusione, segnala la coesistenza nel cuore dei discepoli del dubbio e dell’adorazione, della fatica a credere e della capacità di affidarsi. Noi siamo fatti così: siamo fatti di terra, segnati da fragilità e debolezza; ma siamo anche impastati di cielo, a motivo dello Spirito che Dio alita su di noi donandoci la vita.
Il compito che ci è affidato è questo: provare a tenere insieme queste due componenti (terra e cielo) lungo tutto il cammino della nostra vita. Terra e cielo, per noi cristiani, non sono antitetici, contrapposti; non è vero che per poter essere cittadini del cielo dobbiamo rinunciare a vivere qui sulla terra.
Certo: il peccato produce in noi come un “vuoto di memoria”; durante il cammino, perdiamo la consapevolezza della nostra meta. Nella Pasqua, Gesù, il Figlio di Dio fatto Uomo, traccia di nuovo per noi la strada per ritrovare “la via di casa”.
Oggi facciamo festa proprio per questo: Dio fa sedere accanto a sé Gesù, il Figlio fatto Uomo, Morto e Risorto; Lui ha saputo tenere insieme in modo perfetto fragilità e gloria, debolezza e splendore, cammino e meta. L’Ascensione di Gesù ci dice che tutto quello che riusciamo a fare “splendere di cielo” qui sulla terra è degno di stare accanto a Dio per sempre nella gloria.
Penso ai nostri cresimandi: la Confermazione del dono dello Spirito Santo serve proprio a questo, li chiama proprio a questo; dà loro la possibilità di non vagabondare a tentoni nella vita, come se non sapessero dove indirizzarla. Questo dovrebbe valere anche per tutti noi cresimati!
“Andate e fate discepoli tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo” (vangelo)
Come dare concretezza a questa chiamata? “Andate”: è necessario mettersi in cammino, perseverare nel cammino. “Fate discepoli”: fate crescere uomini e donne che desiderano vivere come ha vissuto Gesù. “Battezzando”: immergendo dentro un’esperienza di comunione tra la nostra vita e quella del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.
Di nuovo il mio pensiero va con trepidazione ai Cresimandi e ai molti Battesimi che abbiamo celebrato e celebreremo in questo periodo. Devo confessare che diventa sempre più forte la sensazione che questa “immersione” non sia abbastanza consapevole e convinta: questa scelta non è così evidente e coinvolgente in troppi adulti che chiedono per i loro figli il Battesimo, la Penitenza, la Confermazione e l’Eucaristia. A farne le spese è così l’Iniziazione alla vita cristiana di troppi bambini battezzati.
“Dio onnipotente, concedi che i nostri cuori dimorino nei cieli, dove noi crediamo che è asceso il tuo Unigenito, nostro Redentore” (colletta)