Le letture della Solennità dell’Assunzione della Beata Vergine Maria sono disponibili al seguente link, cliccando qui.
Riflessione
Dedichiamo la nostra attenzione alle parole con cui Maria risponde al saluto di Elisabetta: è un canto stupendo per la pienezza di fede che esprime. Chiediamo la grazia di una fede che ci consenta di essere in piena sintonia con la Vergine Maria in questo nostro incontro con il Signore. Maria, nel suo rapporto con il Signore, non è spettatrice passiva e inconsapevole di quello che le sta accadendo; interpreta gli avvenimenti e dà loro un senso alla luce della fede; risponde alla chiamata di Dio con obbedienza libera e intelligente. Viene da chiedersi: “Come stiamo rispondendo alla chiamata/vocazione che Dio ci rivolge a partire dal Battesimo?”
“Il mio spirito esulta in Dio mio Salvatore, perché ha guardato l’umiltà della sua serva” (vangelo)
Siamo sempre tentati a ricercare la grandezza, a lasciarci abbagliare da quello che è appariscente. Umiltà deriva dalla parola “humus”, terra: per arrivare al cielo come e con Maria Assunta, bisogna riconoscerci bassi, come la terra. Cerco i riconoscimenti umani, oppure mi chiedo come posso servire? So esercitare l’ascolto, oppure voglio sempre e soltanto di far emergere la mia parola? So fare un passo indietro per disinnescare litigi e discussioni, oppure ci tengo sempre a primeggiare?
“Ha ricolmato di beni gli affamati” (vangelo)
Maria si riconosce bisognosa: per questo Dio può “riempirla con la sua grazia” (piena di grazia); per questo è la prima ad entrare nei cieli con tutta se stessa, anima e corpo.
“Come aveva detto ad Abramo e alla sua discendenza” (vangelo)
Maria vive il suo rapporto con Dio a partire da una fede radicata in quella del suo popolo; è una fede che porta con sé il ribaltamento dei rapporti umani e sociali costruiti su valori di forza e potenza umana: “Ha disperso i superbi, ha rovesciato i potenti, ha ricolmato gli affamati” (vangelo). Sono i frutti della grazia e della misericordia di Dio.
“Hai fatto risplendere per il tuo popolo, pellegrino sulla terra, un segno di consolazione e di sicura speranza” (prefazio)
Speranza nei giorni faticosi e spesso difficili di questa nostra vite terrena; speranza (che è certezza di fede) nel destino di vita eterna al di là della morte: per ciascuno di noi, come per Maria Assunta in cielo.