
Le letture della liturgia della Commemorazione dei fedeli defunti disponibili al seguente link, cliccando qui.
Riflessione
Due sentimenti contrastanti accompagnano questo giorno dedicato alla Commemorazione dei fedeli defunti. Il primo sentimento è quello più istintivo, che ci fa soffrire perché ci riporta davanti allo scandalo della morte: “scandalo”, cioè “pietra di inciampo”; questo taglio che viene a interrompere l’esperienza e i legami della vita umana; taglio che ci appare irragionevole, che toglie senso alla vita.
Un filosofo dell’antichità scriveva bene, a questo proposito: “A causa della morte, noi uomini abitiamo una città senza mura”; una vita indifesa, la nostra, per la sua precarietà, per la sua insicurezza. Questa esperienza si trasforma spesso in tentazione a costruirci protezioni e difese, legittime finché non ci illudono di preservarci dalla morte: in realtà, spesso, sono proprio quelle che finiscono per allontanarci dal senso più vero della vita umana, richiudendoci nell’individualismo e nell’egocentrismo.
Il secondo sentimento è quello che ci ha condotti qui a celebrare l’Eucaristia: è quello della fede, quello legato alla Parola di Dio e al Vangelo annunciato da Gesù. Il Signore ci ripete oggi: “Il cammino di ogni uomo, della vita umana, ha una meta; non è destinato al nulla e al vuoto della morte; è destinato a giungere e a rimanere per sempre nelle mani salde e sicure di Dio”. Dio è il Padre che non respinge nessuno di coloro che tornano a Lui; non rigetta nessuno; accoglie tutti. “Dio ha riversato il suo amore nei nostri cuori”. Battezzati nella Pasqua di Gesù (Morto e Risorto), abbiamo il dono della speranza nella vita eterna; la comunione di vita con coloro che ci hanno preceduto rinascerà e sarà per sempre.
Colletta: “Cresca la nostra fede nel tuo Figlio risorto dai morti; si rafforzi la speranza che i tuoi fedeli risorgeranno a vita nuova; la carità alimenti già da ora questa comunione di vita tra noi e i nostri defunti”.