Commemorazione dei fedeli defunti (2/11/2023)


Commemorazione dei fedeli defunti

Le letture della liturgia della Commemorazione dei fedeli defunti disponibili al seguente link, cliccando qui.

Riflessione

Due sentimenti contrastanti accompagnano questo giorno dedicato alla Commemorazione dei fedeli defunti. Il primo sentimento è quello più istintivo, che ci fa soffrire perché ci riporta davanti allo scandalo della morte: “scandalo”, cioè “pietra di inciampo”; questo taglio che viene a interrompere l’esperienza e i legami della vita umana; taglio che ci appare irragionevole, che toglie senso alla vita.

Un filosofo dell’antichità scriveva bene, a questo proposito: “A causa della morte, noi uomini abitiamo una città senza mura”; una vita indifesa, la nostra, per la sua precarietà, per la sua insicurezza. Questa esperienza si trasforma spesso in tentazione a costruirci protezioni e difese, legittime finché non ci illudono di preservarci dalla morte: in realtà, spesso, sono proprio quelle che finiscono per allontanarci dal senso più vero della vita umana, richiudendoci nell’individualismo e nell’egocentrismo.

Il secondo sentimento è quello che ci ha condotti qui a celebrare l’Eucaristia: è quello della fede, quello legato alla Parola di Dio e al Vangelo annunciato da Gesù. Il Signore ci ripete oggi: “Il cammino di ogni uomo, della vita umana, ha una meta; non è destinato al nulla e al vuoto della morte; è destinato a giungere e a rimanere per sempre nelle mani salde e sicure di Dio”. Dio è il Padre che non respinge nessuno di coloro che tornano a Lui; non rigetta nessuno; accoglie tutti. “Dio ha riversato il suo amore nei nostri cuori”. Battezzati nella Pasqua di Gesù (Morto e Risorto), abbiamo il dono della speranza nella vita eterna; la comunione di vita con coloro che ci hanno preceduto rinascerà e sarà per sempre.

Colletta: “Cresca la nostra fede nel tuo Figlio risorto dai morti; si rafforzi la speranza che i tuoi fedeli risorgeranno a vita nuova; la carità alimenti già da ora questa comunione di vita tra noi e i nostri defunti”.