Corpus Domini (2/6/2024)


Corpus Domini

Le letture della Solennità del Corpus Domini sono disponibili al seguente link, cliccando qui.

Riflessione

Come ogni anno, prima di farci rientrare nel Tempo Ordinario, la liturgia ci invita a confrontarci con il Sacramento pasquale che il Signore Gesù ci ha donato perché ci accompagni nel nostro cammino di fede: è la Festa del Corpus Domini, del Corpo del Signore.

“Prese il pane, lo spezzò e disse: Questo è il mio corpo” (vangelo)

Pane spezzato; vino versato. Con questo gesto, Gesù rivela il mistero della sua vita: Figlio di Dio, fatto Uomo, per salvare la nostra vita. Questo è il vero nome della Messa: “Spezzare il pane”. Questo è il vero nome dell’ostia: “Pane spezzato”. Per Gesù, il traguardo della vita umana è nel donarsi; la scelta più grande e più importante è servire. Nell’Eucaristia, prima di “uscire verso il monte degli Ulivi” e portare a compimento la sua Pasqua, il Figlio di Dio ci dice: “La mia grandezza si manifesta pienamente nella fragilità di un pane spezzato, sbriciolato; la mia forza è la forza dell’amore che si dona per salvare, donando misericordia”.

“Alzerò il calice della salvezza” (salmo responsoriale)

A partire dall’Ultima Cena (dalla Pasqua), i discepoli di Gesù spezzano e condividono il pane per rimanere in comunione con Gesù, il loro Signore e Salvatore. La Chiesa riconosce in questi gesti di Gesù la chiamata rivolta a ogni battezzato per dare senso umano alla propria vita: la vita umana ha senso solo quando cerca il suo valore nel dono, nella condivisione, nella comunione, nella solidarietà.

A considerare gli avvenimenti di questi nostri tempi, sembra che l’umanità si sia incamminata nella direzione opposta, trascinando anche noi!

“Prendete, mangiate” (vangelo)

L’Eucaristia non è il premio per chi è perfetto: è il nutrimento e la medicina per chi è fragile. Gesù sceglie di venire in comunione con noi per dirci che le nostre fragilità ci rendono ai suoi occhi più preziosi di quanto riusciamo ad immaginare; che la sua misericordia non ha paura delle nostre miserie.

“Buon pastore, vero pane, o Gesù, pietà di noi: nutrici e difendici; portaci ai beni eterni” (sequenza)