Le letture della Solennità del Corpus Domini sono disponibili al seguente link, cliccando qui.
Riflessione
Come ogni anno, prima di farci rientrare nel Tempo Ordinario, la liturgia ci invita a confrontarci con il Sacramento pasquale che il Signore Gesù ci ha donato perché ci accompagni nel nostro cammino di fede: è la Festa del Corpus Domini, del Corpo del Signore.
“Prese il pane, lo spezzò e disse: Questo è il mio corpo” (vangelo)
Pane spezzato; vino versato. Con questo gesto, Gesù rivela il mistero della sua vita: Figlio di Dio, fatto Uomo, per salvare la nostra vita. Questo è il vero nome della Messa: “Spezzare il pane”. Questo è il vero nome dell’ostia: “Pane spezzato”. Per Gesù, il traguardo della vita umana è nel donarsi; la scelta più grande e più importante è servire. Nell’Eucaristia, prima di “uscire verso il monte degli Ulivi” e portare a compimento la sua Pasqua, il Figlio di Dio ci dice: “La mia grandezza si manifesta pienamente nella fragilità di un pane spezzato, sbriciolato; la mia forza è la forza dell’amore che si dona per salvare, donando misericordia”.
“Alzerò il calice della salvezza” (salmo responsoriale)
A partire dall’Ultima Cena (dalla Pasqua), i discepoli di Gesù spezzano e condividono il pane per rimanere in comunione con Gesù, il loro Signore e Salvatore. La Chiesa riconosce in questi gesti di Gesù la chiamata rivolta a ogni battezzato per dare senso umano alla propria vita: la vita umana ha senso solo quando cerca il suo valore nel dono, nella condivisione, nella comunione, nella solidarietà.
A considerare gli avvenimenti di questi nostri tempi, sembra che l’umanità si sia incamminata nella direzione opposta, trascinando anche noi!
“Prendete, mangiate” (vangelo)
L’Eucaristia non è il premio per chi è perfetto: è il nutrimento e la medicina per chi è fragile. Gesù sceglie di venire in comunione con noi per dirci che le nostre fragilità ci rendono ai suoi occhi più preziosi di quanto riusciamo ad immaginare; che la sua misericordia non ha paura delle nostre miserie.
“Buon pastore, vero pane, o Gesù, pietà di noi: nutrici e difendici; portaci ai beni eterni” (sequenza)