Le letture della Solennità dell’Epifania del Signore sono disponibili al seguente link, cliccando qui.
Riflessione
Proviamo a sgomberare la Festa Solenne dell’Epifania da “macerie” che ormai nascondono il suo vero significato per la nostra fede. Il primo strato di “macerie” è anche quello più grossolano: l’Epifania non è la festa della befana; e non aggiungo altro! Il secondo strato è più sottile e da trattare con maggior delicatezza: L’Epifania non è la festa dei “tre Re Magi”; anche se (lo spero sinceramente!) chi ha fatto il presepio avrà aggiunto in questa occasione le tre statuine.
Oggi festeggiamo l’Epifania del Signore: il Bambino Gesù (il Figlio di Dio fatto uomo) si rivela come Signore e Salvatore di tutti. E’ riconosciuto come Signore da “alcuni Magi che vennero da oriente”: persone che erano in ricerca di sapienza per la loro vita; persone che cercavano con gli occhi (anche quelli della mente e del cuore) rivolti al cielo; persone disposte a un cammino (anche spirituale) faticoso e disagevole; persone disposte a modificare (anche radicalmente) il percorso della loro vita, mettendosi in cammino e cambiando strada se necessario, per giungere a “provare una gioia grandissima”.
“Il re Erode restò turbato e con lui tutta Gerusalemme” (vangelo)
Questo turbamento è l’inizio del rifiuto nei confronti di Gesù. Il cammino dei Magi è l’inizio dell’accoglienza di Gesù. L’adorazione da parte dei pagani (i Magi) è l’inizio della loro fede. Così si manifesta il mistero della grazia di Dio che salva.
“Entrati nella casa, videro il bambino con Maria sua madre, si prostrarono e lo adorarono” (vangelo)
I Magi, trovando il Signore, trovano anche la verità su se stessi; offrendo i loro doni, si riconoscono creature e offrono se stessi al Signore. Quello che i Magi vedono non è per nulla strano o spettacolare: è la Parola di Dio che li ha portati a riconoscere Dio stesso in quel bambino. Veramente essi stavano cercando guardando in cielo!
“Cammineranno le genti alla tua luce, i re allo splendore del tuo sorgere” (prima lettura)
La luce che il profeta Isaia aveva preannunciato al suo popolo, massacrato dagli eventi di quel momento storico, in Gesù diventa presente, visibile. Strana storia, questa dell’Epifania del Signore: avvolta nel mistero dell’azione e della grazia di Dio, e tuttavia così viva e attuale. Storia di persone che vengono da lontano, che hanno camminato tanto sperando di trovare. Storia di persone che sono (o sembrano!) dentro la luce della fede in Gesù, però non si muovono per nulla. Storia di gente che cerca e intravede “una grandissima gioia” e di gente murata nella sua brama di potere e nelle sue paure, a proteggere se stessa.
“Avvertiti in sogno di non tornare da Erode, per un’altra strada fecero ritorno al loro paese” (vangelo)
Veramente abbiamo bisogno anche noi come i Magi di fare ritorno alla nostra vita imboccando un’altra strada.