Le letture della I Domenica di Avvento sono disponibili al seguente link, cliccando qui.
Riflessione
“Vegliate in ogni momento pregando” (vangelo)
Iniziando il nuovo Anno Liturgico, Gesù ci rivolge la stessa raccomandazione che ci aveva fatto alla fine di quello appena concluso. (A proposito: Buon Anno!)
“VEGLIATE”
L’esatto contrario della vigilanza (“vegliate”) è la noncuranza: e bisogna dire che lì ce la caviamo bene! L’Avvento ci chiama a ricominciare la lotta contro la noncuranza: indifferenza e insensibilità verso le persone; superficialità e frettolosità nei rapporti; inconsapevolezza del peso che hanno le nostre parole e i nostri gesti; dimenticanze, trascuratezze.
“State attenti a voi stessi” (vangelo). La noncuranza segnala un rischio: per noi contiamo solo noi; gli altri diventano irrilevanti, fino a non vederli e a non considerarli più se non in funzione di noi stessi. È come un sonno del cuore: prende forma dal girare sempre e soltanto attorno a noi stessi, bloccati nella nostra vita dai suoi problemi, dalle sue gioie, dai suoi dolori: ma sempre e comunque attorno a noi stessi.
L’Avvento ci chiama ad allargare la mente e il cuore per aprirci alle necessità degli altri, al desiderio di un mondo nuovo; ci chiede ancora una volta: “Come e per chi stai spendendo la tua vita?”.
“PREGANDO”
“Risollevatevi e levate il capo, perché la vostra liberazione è vicina”. Questa frase mi è molto cara. Gesù ci dice: “Alzatevi, pregate; rivolgete i vostri pensieri e i vostri cuori a Dio che sta per tornare nella vostra vita, incarnato in Gesù. Alzatevi, come chi attende qualcosa, o (meglio) Qualcuno”.
“State attenti che i vostri cuori non si appesantiscano in dissipazioni, ubriachezze e affanni della vita” (vangelo). Dissipazioni: quanti richiami, quanti inviti a concentrarci su altro in questo periodo dell’anno!Cose lecite? Certamente sì; ma, altrettanto certamente, proposte che distraggono la nostra mente e il nostro cuore. Ubriachezze: non necessariamente da alcol; purtroppo anche da altre sostanze ancora più letali; purtroppo anche da consumismo e da febbre del gioco di azzardo, alla ricerca spasmodica di denaro. Affanni della vita: quelli che aggrediscono la nostra vita di sua natura; ma anche quelli provocati da noi, dal male che trova spazio in noi, nel nostro cuore.
In questo Tempo di Avvento saremo accompagnati dalla voce dei Profeti. Erano mandati da Dio a richiamare il popolo che aveva smarrito la propria identità di fede e il valore dell’Alleanza tra Dio e l’umanità. Anche noi cristiani abbiamo urgente bisogno di questi richiami: rischiamo seriamente di perdere la nostra identità di battezzati, di “paganizzare” la nostra vita. Ripetiamolo con cuore sincero, ogni giorno, durante questo Tempo di Avvento: “A te, Signore, innalzo l’anima mia. In te confido”.