I Domenica di Quaresima (18/2/2024)


I Domenica di Quaresima

Le letture della I Domenica di Quaresima sono disponibili al seguente link, cliccando qui.

Riflessione

“Lo Spirito sospinse Gesù nel deserto” (vangelo)

Nella Bibbia, il deserto è il luogo dell’Alleanza: nel silenzio, Dio parla al cuore dell’uomo; il cuore dell’uomo, libero da tante altre cose, si apre all’ascolto della Parola di Dio. Però il deserto è anche il luogo della prova e della tentazione: il tentatore approfitta della fragilità legata ai bisogni umani per insinuare la sua voce, alternativa alla voce di Dio; mostra un’altra strada, ingannevole perché piacevole. E’ così per Gesù; è così anche per noi.

Nel Tempo di Quaresima, lo Spirito sospinge anche noi nel deserto (se togliamo il “freno a mano” alla nostra vita spirituale!). Nel deserto, Gesù inizia il suo “duello” con il diavolo: un duello che si concluderà solo nella sua Pasqua, vissuta nella volontà del Padre; intanto Gesù risponde alla tentazione contrapponendo alla parola del Maligno la Parola di Dio.

Nel deserto quaresimale noi siamo chiamati a ricordare che la vita di ogni cristiano è un combattimento contro lo spirito del male; siamo chiamati a ritrovare le tracce per camminare con la nostra vita sui sentieri tracciati da Dio, per giungere a rinnovare le promesse del nostro Battesimo: la nostra Pasqua, l’Alleanza di Dio con ciascuno di noi.

Il Vangelo di oggi (dovremmo ricordarlo!) è strettamente legato al Battesimo di Gesù nel fiume Giordano. Là Gesù ha ricevuto dal Padre la “Buona Notizia”: “Tu sei il Figlio mio, l’amato”; è là dove si sta facendo i conti con la dura realtà della vita, con l’esperienza del male, che si riesce a riconoscere Dio come “Buona Notizia”.

“Il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete nel Vangelo” (vangelo)

Anche questa chiamata l’abbiamo già sentita: poche domeniche fa; mercoledì scorso. Dio riporta accanto a ciascuno di noi (dentro di noi!) la possibilità di ridare senso pienamente umano alla nostra vita. Per consentirglielo, dobbiamo ri-orientare verso Dio la nostra vita: non arrenderci all’idea che il male sia invincibile; non rinunciare a credere che per la vita nostra e quella del mondo c’è un senso ultimo, un significato profondo. Per scoprirlo, dobbiamo iniziare a farci carico del significato di ogni situazione quotidiana: scoprirci come mendicanti di senso a partire dalle piccole cose, dare valore a frammenti di senso; allora anche le briciole diventano importanti per nutrire e saziare la nostra vita.

Chiediamo che “la Parola di Dio, in questo tempo di grazia, sia per noi luce e guida verso la conversione” (colletta)