II Domenica del Tempo Ordinario (19/1/2025)


II Domenica del Tempo Ordinario

Le letture della II Domenica del Tempo Ordinario sono disponibili al seguente link, cliccando qui.

Riflessione

“Questo, a Cana di Galilea, fu l’inizio dei segni compiuti da Gesù: egli manifestò la sua gloria e i suoi discepoli credettero in lui” (vangelo)

“Manifestò”. Anticipavo già la scorsa settimana l’invito della liturgia a considerare questo evento come “la terza Epifania di Gesù”. Epifania di che cosa?

“Fu l’inizio dei segni compiuti da Gesù”. Segno di che cosa? Nozze particolari, quelle a Cana di Galilea. Lo sposo e la sposa (di cui non conosciamo neanche il nome!) diventano manifestazione e segno vivo del nuovo “matrimonio” tra Dio e l’umanità.

In Gesù si incontrano la Prima e la Nuova Alleanza: le “sei anfore di pietra per la purificazione“ da una parte; Gesù che dà “vino buono” dall’altra parte: vino che sarà pigiato sulla Croce (“Non è ancora giunta la mia ora”); vino simbolo della gioia vitale che scaturisce dall’amore che si dona e si trasforma in “vita in abbondanza”. A questo proposito ci sarebbero tantissime riflessioni da fare sul matrimonio e sulla famiglia oggi.

“Vi erano là sei anfore di pietra per la purificazione rituale” (vangelo)

Le anfore sono sei, il numero simbolico di quello che è imperfetto e incompleto (“sette” era il numero considerato perfetto e completo!). Le anfore, dunque, dicono che la Pasqua della Prima Alleanza (quella nata nel deserto durante l’Esodo e stabilita sulle tavole di pietra) ha esaurito la sua forza. I credenti di allora l’hanno ridotta a una interpretazione legalistica, a comandamenti da osservare; a loro è venuto a mancare il vino dell’amore. Per noi credenti di oggi le cose vanno anche peggio: la Legge sulle tavole di pietra (le 10 Parole dell’Alleanza) non ha più voce in capitolo, non è più considerata, è ignorata; incontra “cuori di pietra” che devono essere purificati per tornare ad essere “cuori di carne”, capaci di amare (Ez.).

Abbiamo iniziato un “Anno Santo”: il segno del Pellegrinaggio può condurci a camminare verso un rinnovato incontro con questo “sposo” (Gesù), accompagnati dalla sua Parola e dai Sacramenti del suo amore a sperimentare nella nostra vita la grazia di questa Nuova Alleanza tra Dio e noi.