II Domenica di Avvento (5/12/2021)


II Domenica di Avvento

Le letture della II Domenica di Avvento sono disponibili al seguente link, cliccando qui.

Riflessione

“La Parola di Dio venne su Giovanni, figlio di Zaccaria, nel deserto” (Vangelo)

Il Vangelo di Luca elenca, da una parte, tutti gli uomini importanti di quel tempo; dall’altra parte c’è questo uomo umile, solitario, nel deserto, che aveva scelto di essere “integro e irreprensibile per il giorno di Cristo” (2° lettura). Giovanni Battista mette tutto se stesso (“tutta la sua vita”) a servizio della Parola: prima che il Figlio di Dio si incarni e dopo la sua Incarnazione.

“Prego con gioia per tutti voi a motivo della vostra cooperazione per il Vangelo” (2° lettura)

Si dovrebbe poter dire di tutti noi battezzati. Si dovrebbe poter dire di tutti coloro che hanno scelto di “iniziare” i battezzati alla vita cristiana (a partire dai genitori!).

Dovrebbe essere una scelta vissuta nel segno della gioia: è in gioco il Vangelo, la Buona Notizia, quella che attendiamo da sempre e per sempre. La Buona Notizia è questa: Dio ci vuole bene. Gesù è la Buona Notizia di Dio per noi: ci dice e ci fa vedere che siamo amati da Dio.

Questo amore fedele e gratuito bussa alla porta della nostra libertà: ci chiede soltanto che noi lo accogliamo con la consapevolezza che “c’è un deserto (la nostra vita!) da far rifiorire” (la salvezza!).

Quando il Signore ristabilì la sorte di Sion (salmo responsoriale)

A me sembrava più chiara la traduzione che ascoltavamo prima di quella attuale “Quando il Signore ricondusse i prigionieri di Sion”: il riferimento all’esilio era più chiaro.

“Si sono allontanati a piedi, incalzati dai nemici; ora Dio li riconduce in trionfo” (1° lettura)

Gli esuli/prigionieri siamo noi: prigionieri di disordini affettivi, di durezze di cuore, di fame di potere, di tentazioni alla corruzione, di desiderio insaziabile di denaro, di ansia per il futuro, di lamentele, di incapacità ad ascoltare…

“Preparate la via, raddrizzate i sentieri, riempite i burroni, abbassate monti e colline” (vangelo)

Riguardo a queste immagini c’è un rimando (una eco) tra la Prima Lettura e il Vangelo. Una volta che abbiamo aperto il cuore a questo amore che viene ad abbracciare la nostra povertà, incarnandosi, allora possiamo capire quanto è grande il dono che riceviamo: come può veramente rispondere alle difficoltà che abbiamo nel cuore e dalla vita; come la nostra vita possa aprirsi alla gioia.

Questo dovrebbe essere il dono vero del Natale di Gesù. Questa potrebbe (dovrebbe!) essere la gioia vera per il Natale di Gesù. Questa è la grazia che chiediamo: “Donaci di accogliere con fede la venuta del nostro Salvatore, Gesù Cristo, tuo Figlio”