
Le letture della II Domenica di Pasqua sono disponibili al seguente link, cliccando qui.
Riflessione
“Venne Gesù, stette in mezzo e disse: Pace a voi” (vangelo)
Nei cinquanta giorni del Tempo di Pasqua, Gesù risorto appare ai discepoli più volte: due volte in otto giorni, anche solo nel Vangelo che abbiamo ascoltato oggi. Dopo la sua Risurrezione, Gesù deve far risorgere anche i suoi discepoli: sono là nel Cenacolo, “con le porte sbarrate e i cuori impauriti”.
Durante la vita terrena di Gesù, le sue parole, i segni che ha compiuto, i suoi esempi, non sono bastati a far nascere dei discepoli. La Passione e Morte di Gesù non sono fatti che si possono liquidare in modo affrettato e sbrigativo; tanto meno sono fatti che si possano liquidare ignorandoli e dedicando attenzione ad aspetti più gratificanti (del tipo cosa mangiare o dove andare a Pasqua). Al contrario: sono il tornante decisivo per sbucare (venire alla luce!) nella vita da discepoli nati dal Battesimo (immersione!) nella Pasqua di Gesù.
Di motivi per accorgersi di aver sbarrato le porte, ne avevano i discepoli di allora (rinnegamento e fuga) e ne abbiamo noi discepoli di oggi; di motivi per avere paura di non riuscire a vivere nel mondo testimoniando la fede in Gesù come Cristo, Figlio di Dio e Salvatore, ne avevano loro e ne abbiamo noi (loro e noi immersi in una concezione pagana della vita).
Questa è la “Domenica della misericordia”: Gesù torna “in mezzo”, dentro la nostra vita; Gesù torna sempre (non come noi!) ogni otto giorni, per fare dono della sua misericordia ai nostri cuori fragili e impauriti. Lo fa attraverso tre doni: la pace, lo Spirito Santo, le sue piaghe. La pace: pienezza di vita; a infondere fiducia, fino ad affidarci la missione (“anche io mando voi”). Lo Spirito Santo: ci fa rinascere alla vita da figli con la remissione dei nostri peccati; come in un nuovo Battesimo. Le piaghe: come vie spalancate per entrare nell’esperienza di un amore così tenero da amarci fino a dare la vita.
Se apriamo “le porte sbarrate” del nostro cuore, Gesù rinnova per noi questi doni ogni volta che partecipiamo alla Messa. Chiediamo la grazia di poter ripetere ogni domenica come Tommaso: “Mio Signore e mio Dio”; ci sentiremo ripetere da Gesù: “Beati”; anche se ogni volta abbiamo bisogno di risorgere.
“Accresci in noi la grazia che ci hai donato, perché tutti comprendiamo l’inestimabile ricchezza del Battesimo che ci ha purificati, dello Spirito che ci ha rigenerati, del Sangue che ci ha redenti” (colletta)