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Riflessione
“Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni e li condusse in disparte, su un alto monte” (vangelo)
Dal deserto della tentazione al monte della trasfigurazione: là, vincendo la tentazione, Gesù ha dato solidità al suo essere Figlio di Dio; qui il suo essere Figlio si rende visibile agli occhi dei discepoli.
La sua condizione di Figlio si manifesta nel suo “corpo trasfigurato dalla luce”, come sarà al completarsi della sua Pasqua, nella risurrezione. Il suo essere e vivere da Figlio è confermato dalla voce del Padre. È una conferma di cui i discepoli (di allora e di oggi!) hanno bisogno, per non restare bloccati nel rifiuto del percorso pasquale di Gesù; quello appena annunciato da Gesù e totalmente rifiutato dai discepoli: “andare a Gerusalemme, soffrire pur di portare a compimento il dono, essere ucciso pur di donarci la vita da figli, risorgere”.
Gesù il suo cammino quaresimale l’aveva già completato; in Lui si può già manifestare la Pasqua; i discepoli no: e neanche noi! Ecco perché dobbiamo “lasciarci condurre in disparte sul monte”, oppure (come Abramo) “uscire dalla nostra terra” e metterci in cammino. Dobbiamo portare avanti il nostro cammino quaresimale per giungere a intuire e contemplare l’amore di Dio come si rivela in Gesù Crocifisso; dobbiamo lasciare che Dio rinnovi in noi un cuore capace di accogliere questa possibilità: dare anche alla nostra vita di battezzati un volto da figli, quello dell’amore che si dona; dobbiamo lasciare spazio alla grazia di Dio, per imparare che la realtà della vita possiamo guardarla con fiducia solo dopo aver imparato (come il Figlio Gesù) a “guardare uomini e cose come li vede Dio” (e non ci è per nulla facile!).
“Se vuoi, farò qui tre capanne” (vangelo)
Pietro vorrebbe rimanere già in quella Pasqua anticipata; gli fa paura “tornare giù dal monte” e riprendere il cammino che lo condurrà ad attraversare con Gesù il percorso del “dono di sé” (Passione e Morte). Infatti lo farà in modo maldestro, rinnegando Gesù per paura e per quieto vivere: sappiamo bene anche noi come e perché questo accade!
Ecco la grazia da chiedere oggi: lasciare che Dio parli al nostro cuore, dedicando tempo all’ascolto della sua parola; permettere a Dio di tirarci fuori da quei percorsi della nostra vita che nascono da una mentalità che non è da cristiani e la manifestano nelle nostre scelte; permettere alla Parola di Dio e alla Grazia dei Sacramenti di condurci a convertire il cuore e la vita, seguendo le orme del Figlio Gesù.