III Domenica del Tempo Ordinario (21/1/2024)


III Domenica del Tempo Ordinario

Le letture della III Domenica del Tempo Ordinario sono disponibili al seguente link, cliccando qui.

Riflessione

“Egli deve crescere e io invece diminuire” (Gv.3,30)

Giovanni Battista l’aveva detto ai suoi discepoli; domenica scorsa lo abbiamo sentito: ha mandato i suoi discepoli dietro a Gesù, dicendo “Ecco l’Agnello di Dio”. Ora è giunto il momento del “passaggio di testimone” (staffetta) tra Giovanni Battista e Gesù. Gesù inizia la sua predicazione proprio usando le stesse parole di Giovanni Battista.

“Il tempo è compiuto; il Regno di Dio è vicino; convertitevi e credete nel Vangelo” (vangelo)

TEMPO. Ogni creatura vivente (a maggior ragione ogni creatura umana) fa l’esperienza del tempo che trascorre e, passando, misura la nostra vita. Il tempo pensato e sperimentato così “si compie” con la morte. Ogni cristiano battezzato nella Pasqua di Gesù dovrebbe saper vivere l’esperienza del tempo e della storia come luogo dove Dio costruisce la salvezza per gli uomini. In questo senso, il tempo si è compiuto nel momento dell’Incarnazione, Passione, Morte, Risurrezione, Effusione dello Spirito Santo. È il momento in cui la storia degli uomini è stata visitata da Dio che salva; è il momento in cui “il Regno di Dio si è fatto vicino”.

CONVERSIONE. Mentre “il tempo” parla dell’azione di Dio, la conversione è un’azione nostra: spetta a noi; dipende da noi, dalla nostra decisione, dalla nostra volontà, dalla nostra libertà. La salvezza non è automatica: è un dono dell’amore di Dio, offerto alla libertà umana. Il Signore dice a ciascuno di noi: “Tu puoi cambiare”; cambiare il tuo modo di vivere, di pensare, di agire, di entrare in relazione con gli altri; puoi ammettere i tuoi errori, rivedere le tue decisioni, cambiare i tuoi giudizi e i tuoi rapporti con gli altri.

CREDERE. Il mondo ti propone una mentalità che invita all’affermazione di te stesso contro gli altri, addirittura contro Dio; non esita a usare per questo scopo l’inganno e la violenza (guerra, omicidi, sopraffazioni, squilibri sociali ed economici, ecc.). È una mentalità che ha la sua origine nel “padre dell’inganno e della menzogna”: il diavolo. A tutto questo si oppone il Vangelo che è Gesù: invita a riconoscersi bisognosi di Dio e della sua grazia; ad avere un atteggiamento equilibrato nei confronti dei beni materiali e delle persone, per salvare il senso umano della vita.

“Subito lasciarono le reti e lo seguirono” (vangelo)

Simone, Andrea, Giacomo, Giovanni sono pronti ad accogliere l’opportunità che Gesù offre loro. Per ciascuno di noi è breve il tempo per poter accogliere la salvezza ponendo nel Vangelo che è Gesù la stabilità per la nostra esistenza: dura tanto quanto dura la nostra vita.

“Gesù, passando…” (vangelo)

Non lasciamo passare Gesù senza rispondergli: accogliamolo. Mettiamo a fondamento della nostra vita Gesù e il suo Vangelo: nient’altro e nessun altro.