III Domenica di Avvento (12/12/2021)


III Domenica di Avvento

Le letture della III Domenica di Avvento sono disponibili al seguente link, cliccando qui.

Riflessione

“Le folle interrogavano Giovanni”

È bello vedere questo desiderio di cambiamento, questo non rassegnarsi, questo smettere di dare per scontata ogni cosa! È proprio questo il senso del tempo liturgico dell’Avvento: alimentare nel nostro cuore il desiderio e la capacità di attendere; aspettare Qualcuno che viene. È questo (soltanto o almeno soprattutto!) il motivo della gioia che caratterizza la terza domenica di Avvento e ci fa guardare (attendendo!) alla gioia del Natale di Gesù.

Ce lo ha ricordato il profeta Sofonìa (prima lettura): “Il Signore tuo Dio è in mezzo a te… Gioirà per te, ti rinnoverà con il suo amore; esulterà per te con grida di gioia”. Il motivo della gioia è in questa Buona Notizia: Qualcuno pensa a me; Qualcuno esulta di gioia per me; Qualcuno è capace di rinnovarmi con il suo amore.

“Che cosa dobbiamo fare?”, per poter essere contagiati ed entrare in questa gioia con la nostra vita? Giovanni Battista risponde: “Prendi le distanze da tutto quello che toglie umanità alla tua vita; fai il bene e fallo bene!”. Ciascuno di noi ha bisogno di tenerezza, di considerazione. Dio desidera per noi e viene a rinnovare in noi il dono di quell’umanità elementare che ha a cuore la dignità dell’altro, fa di tutto per salvaguardarla, non approfitta della fragilità di chi ci vive accanto. In Gesù, Dio si è fatto uomo così: Gesù ha impegnato il tempo della sua vita tra noi per promuovere la dignità di ogni uomo; ci ha introdotti in una relazione interpersonale col Padre; ci ha “battezzato in Spirito Santo” (come dice Giovanni Battista).

A salvarci non è la celebrazione di un rito religioso: quello è il segno dell’amore di Dio in noi; a salvarci è aprire il nostro cuore e lasciare che Dio lo trasformi in cuore capace di compassione. Condividere, accontentarsi, non maltrattare: tre semplici indicazioni per restare umani e sperimentare la gioia che viene dal Signore.

“Siate sempre lieti nel Signore; ve lo ripeto: siate lieti” (2° lettura)

Ce lo ribadisce San Paolo. Lui, per esperienza personale, sa molto bene che il motivo di questa letizia, di questa gioia, non sta nel fatto che “le cose vanno bene”; neppure nella speranza (tanto meno la certezza!) che “domani andranno meglio”. Il motivo della gioia è “nel Signore”. In Lui, nel suo farsi uomo (nel suo Natale!) ha iniziato a manifestarsi a noi e per noi la pienezza del suo amore. Grazie a Lui possiamo gioire ed essere lieti.