Le letture della III Domenica di Avvento sono disponibili al seguente link, cliccando qui.
Riflessione
“In mezzo a voi sta uno che non conoscete” (vangelo)
Giovanni Battista lo ha gridato allora e lo ripete oggi a noi.
“Tu chi sei?” (vangelo)
Per capire la grandezza (umana e di fede) di Giovanni Battista, basta rileggere il dialogo tra lui e i sacerdoti inviati da Gerusalemme per interrogarlo. Lo abbiamo sentito domenica scorsa: “Accorrevano a lui e si facevano battezzare, confessando i loro peccati”. Per Giovanni Battista poteva essere l’occasione buona per ritagliarsi uno spazio importante all’interno della Comunità dei credenti del popolo della Prima Alleanza. Ma lui non ci sta; non è questo che sta cercando: “Non sono il Cristo; non sono Elia (il profeta tornato per annunciare la fine dell’attesa del Messia); non sono degno di sciogliergli il laccio del sandalo”.
“Io sono voce, testimone”: voce prestata a Dio “per dare testimonianza alla luce”. La domanda giusta da fare a Giovanni Battista non è “Tu chi sei?”, ma “Lui chi è?”. E Giovanni risponde, oggi come allora: “Per voi è uno sconosciuto”. Anche tra noi battezzati; anche per noi che dovremmo illuminare e nutrire la vita nostra e degli altri al “vangelo che è Gesù” (testimoni!); noi “illuminati”, venuti alla luce fin dal giorno del nostro Battesimo. La novità inaudita del Vangelo rimane sconosciuta anche a noi, fino a diventare non più comprensibile. Non c’è poi da stupirsi se oggi in Occidente il cristianesimo è crollato, fino a diventare insignificante.
“Lui è la luce”: per accompagnarci ad attraversare il buio nel quale cammina la nostra vita. Luce per poter “andare a vedere il Dio che si fa uomo ed essere guardati da Lui con amore”. Abbiamo ascoltato la prima lettura: la situazione iniziale; la trasformazione che salva; di fronte noi che ci arrabattiamo a imbellettare per conto nostro e con le nostre sempre più misere forze ad proclamare un “nostro vangelo”.
“Rallegratevi sempre nel Signore… Siate sempre lieti!
Solo se e quando ci lasciamo illuminare dalla presenza di “Gesù, riconosciuto come Cristo, Figlio di Dio”, solo allora Lui diventa gioia e può rendere vere le parole proclamate in questa terza domenica di Avvento.
“Celebrare con rinnovata esultanza il grande mistero della salvezza” (colletta)
“La mia anima esulta nel mio Dio, perché mi ha rivestito delle vesti di salvezza, mi ha avvolto con il mantello della giustizia”(prima lettura)
Come uno sposo con la sua sposa, come Gesù con noi il giorno del nostro Battesimo. Chiediamo la grazia di riuscire a ritrovare e risentire nel nostro cuore in questo Natale il sussulto gioioso di chi riscopre con stupore e con gioia il dono grande che ha ricevuto da Dio: il Figlio si fa uomo per salvare la nostra umanità.