Le letture della III Domenica di Quaresima sono disponibili al seguente link, cliccando qui.
Riflessione
“Mosè chiamò quel luogo Massa e Meriba, a causa della protesta degli Israeliti” (prima lettura)
La gioia che gli Israeliti avevano provato dopo l’attraversamento del Mar Rosso, dura poco. Dopo tre giorni nel deserto, ecco la sete.
“Il Signore è in mezzo a noi sì o no?” (prima lettura)
L’Alleanza tra Dio e il popolo non è ancora avvenuta; il rapporto tra Dio e il popolo non è ancora stabile: il popolo di Israele deve “imparare a fare memoria” dei prodigi con cui Dio ha donato vita, liberando dalla schiavitù.
E’ così anche per noi, chiamati a riconoscere la Nuova Alleanza nata dalla Pasqua di Gesù (“Fate questo in memoria di me”): ci capita troppo facilmente e troppo frequentemente di mettere in dubbio l’amore di Dio e la sua volontà di salvarci.
Ogni tre anni (come quest’anno), nella terza, quarta e quinta domenica di Quaresima, il Vangelo che ascoltiamo ci conduce a ripercorrere il cammino di fede proposto ai catecumeni adulti prima del Battesimo; il Signore ci prende per mano: ci fa scoprire e rivivere passaggi significativi e fondamentali nel rapporto di salvezza tra Gesù e noi, nato dal Battesimo. Ho chiesto ai cresimandi della nostra Comunità (e alle loro famiglie) di vivere queste domeniche con particolare attenzione e di aiutare tutti noi a fare altrettanto.
“Gesù, affaticato per il viaggio, sedeva presso il pozzo” (vangelo)
Il Vangelo di oggi ci parla di “sete” e di “acqua”. Gesù ha sete. Lo dirà anche quando sarà sulla Croce: sarà una delle sue ultime parole. Lui prova in se stesso la sete di Dio che è alla ricerca di noi: Dio ha sete di incontrarci!
Anche la donna samaritana ha sete: sete di riuscire a dare un senso pieno alla sua vita; sete di essere salvata. Gesù offre se stesso come “acqua viva capace di saziare la sete” della samaritana.
“So che deve venire il Messia… Sono io che parlo con te” (vangelo)
La donna samaritana è in ricerca, in attesa di salvezza: è consapevole della sete che attraversa e accompagna la sua vita. Fa anche di più: diventa testimone di questo incontro con Gesù che salva la vita; diventa collegamento tra Gesù e gli abitanti di quella città.
Noi abbiamo sete? Siamo in grado di riconoscere e di dare un nome a questa nostra sete ancora inappagata? Riusciamo a individuare in Gesù la sorgente che disseta regolarmente la nostra vita a partire dal Battesimo? Sentiamo la gioia di poter fare da collegamento tra Gesù e i battezzati della nostra Comunità che hanno smarrito (o mai trovato!) il sentiero tracciato dal Battesimo?