III Domenica di Quaresima (3/3/2024)


III Domenica di Quaresima

Le letture della III Domenica di Quaresima sono disponibili al seguente link, cliccando qui.

Riflessione

Il commento proposto dal foglietto (in prima pagina) mi ha aiutato a iniziare la riflessione sul vangelo di questa domenica; traccia un cammino quaresimale che passa attraverso tre luoghi: il deserto, il monte della trasfigurazione, il tempio. Il gesto compiuto e le parole pronunciate da Gesù nel tempio ci possono aiutare a capire che cosa ci manca per rendere vera la nostra conversione quaresimale e pasquale.

“Non fate della casa del Padre mio un mercato” (vangelo)

Il tempio è la casa del Padre. Usiamo ancora la parola “tempio”? Invece della parola “tempio”, noi oggi usiamo la parola “chiesa”; ma a cosa ci riferiamo quando usiamo questa parola? C’è la “chiesa fatta di sassi” (quali sono le nostre chiese?), e c’è la “chiesa viva”, la Comunità dei battezzati. In che rapporto stiamo con la Chiesa: quella di sassi e quella viva?

In questa domenica presentiamo i nostri cresimandi alla Comunità: ma c’è una Comunità che li accoglie (come una madre) e che se ne fa carico? In questi ultimi dieci anni, a partire dal loro Battesimo, le famiglie di questi ragazzi che tipo di rapporto hanno costruito con la loro Comunità? È un rapporto che ha qualche possibilità di continuare (genitori e figli) oltre la Cresima e la Prima Comunione di questi ragazzi, oppure (come avviene quasi abitualmente!) terminerà lì, in quel giorno?

“Distruggete questo tempio e in tre giorni lo farò risorgere”
“Egli parlava del tempio del suo corpo”
(vangelo)

Dunque Gesù è veramente “tempio vivo”: lui è il luogo vivo in cui il Padre vede prendere forma la vita e il rapporto da Figlio (ricordate, domenica scorsa, “Questi è il Figlio mio, l’amato”?).

“Signore, Tu hai parole di vita eterna” (salmo)

La prima lettura ci ha riportato davanti alle dieci parole: dono di Dio che traccia la strada da percorrere per entrare e rimanere in rapporto da figli con il Padre.

“Apri le tue braccia; corri incontro al Padre” (canto di inizio)

Il canto si riferisce al racconto di Gesù nel Vangelo di Luca: “Un Padre aveva due figli…”. Per ritornare come figli nati dal Battesimo in rapporto con il Padre, dobbiamo lasciare a Lui (alla sua grazia, alla sua misericordia) tempo e spazio perché possa riportarci nel “vero tempio che è Gesù, perché possa immergerci di nuovo nel suo “vivere da Figlio”, per far diventare anche noi “tempio vivo del suo amore” (colletta).