Immacolata Concezione (8/12/2020)


Immacolata Concezione

Le letture della Solennità dell’Immacolata Concezione sono disponibili cliccando qui, in formato stampabile per chi desiderasse seguire la messa in diretta.

Riflessione

Questa Festa solenne dell’Immacolata Concezione di Maria riporta l’attenzione della nostra fede al momento in cui Maria viene concepita dai suoi genitori, Gioacchino e Anna. Almeno in apparenza, dunque, il Vangelo che abbiamo ascoltato non ha niente a che vedere con la festa di oggi: racconta il momento in cui Maria, per opera dello Spirito Santo, concepisce Gesù nel suo grembo materno.

In apparenza, dicevo. Infatti in Maria Immacolata Dio annuncia che ha trovato e imboccato la strada per far giungere a tutti gli uomini la sua grazia che salva; il cammino di Dio verso gli uomini si concluderà con l’Incarnazione del suo Figlio, annunciata dall’angelo a Maria.

Oggi siamo invitati a contemplare con gioia l’intera Storia della Salvezza: dalle sue origini (prima lettura), al suo realizzarsi nella storia degli uomini (vangelo), al suo compiersi nella nostra vita personale (seconda lettura); siamo chiamati a “cantare al Signore un canto nuovo, perché ha compiuto meraviglie” (salmo responsoriale).

La storia del rapporto tra Dio e noi è una storia che nasce male. Fin dall’inizio noi facciamo fatica ad accettare la nostra condizione di creature: vorremmo essere creatori indipendenti di noi stessi e della nostra vita. Il desiderio di emanciparci (“diventare come Dio”) per noi è più forte della esperienza dell’amore con cui Dio accompagna e salva la nostra vita; prende corpo in noi il sospetto nei confronti di Dio e delle sue intenzioni verso di noi.

Maria no; invece del sospetto, nel suo cuore c’è lo stupore nei confronti di Dio e del suo amore; la scoperta del suo essere creatura (“eccomi, sono la serva del Signore”) è compensata dall’esperienza dell’amore di Dio e della sua grazia (“rallegrati, Maria, piena di grazia”). Maria ci indica la strada che conduce a un rapporto sereno con Dio e con noi stessi, quella che lei stessa ha percorso: raggiungere piena comunione con Dio, fidandosi della sua Parola e della sua grazia; lasciarsi accompagnare a guardare alla storia (anche a quella personale) da un punto di vista nuovo, influenzato dalla consapevolezza dell’amore di Dio per noi; ridare valore pieno ai gesti e ai rapporti che, giorno per giorno, danno forma alla nostra vita.

Adamo ed Eva da un lato (prima lettura); Maria (vangelo) dall’altro. Sta a noi scegliere:

  • dare ascolto al “serpente antico”, o dare credito a Dio che ci parla del suo amore per noi?
  • alimentare (come eterni adolescenti) la diffidenza verso chi ci ama, o scegliere (gioiosi e riconoscenti) di accogliere da Dio la sua benedizione (seconda lettura)?
  • diffidare, alimentando la nostra lontananza da Dio, o consentire a Dio di rimarginare la ferita che separa noi creature da Lui Creatore?

Maria ha scelto di fidarsi completamente di Dio (“avvenga per me secondo la tua parola”).

Maria ci accompagni, nel nostro cammino di Avvento, a rimettere con fiducia la nostra esistenza umana nelle mani del Signore.