Le letture della IV Domenica di Avvento sono disponibili al seguente link, cliccando qui.
Riflessione
“Così fu generato Gesù Cristo: sua madre Maria si trovò incinta per opera dello Spirito Santo” (vangelo)
Questa ultima domenica di Avvento ci conduce davanti al Natale di Gesù: ci chiede di accostarci a questo evento ricordandoci che siamo di fronte a un’azione di Dio; ci chiede, perciò, di ricordare che non siamo noi i protagonisti del Natale di Gesù come evento di salvezza. Noi, come Giuseppe, possiamo solo impedire il compiersi dell’azione di Dio, oppure renderci disponibili per favorirla.
“Giuseppe, suo sposo, poiché era un uomo giusto…” (vangelo)
“Mentre stava considerando queste cose, gli apparve in sogno un angelo del Signore” (vangelo)
Ad accompagnarci nel nostro cammino di fede, oggi, è la persona di Giuseppe: il suo amore verso Dio e verso Maria.
Giuseppe è “giusto” perché sceglie di essere partecipe della giustizia di Dio: il suo desiderio è continuare a fare la volontà di Dio; accetta che sia Dio a indicargli il da farsi.
Avrebbe sotto mano anche una soluzione umana, ma preferisce che sia Dio a indicargli come affrontare quella situazione difficile, sia per Maria che per lui. La soluzione umana, prevista dalla legge, sarebbe quella di non avere più nulla da spartire con Maria: lasciarla sola a prendere su di sé e a portare l’adesione alla volontà di Dio (“Eccomi, sono la serva del Signore; avvenga in me secondo la sua parola”).
La soluzione di fede è continuare a stare con la propria vita sotto lo sguardo del Signore. È quello che noi credenti chiamiamo il discernimento: frutto di ascolto, di ricerca, di riflessione, di prudenza; ma poi obbedienza, talvolta faticosa, alla volontà di Dio.
“Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa” (vangelo)
Il timore è figlio della fatica nell’adeguare la propria scelta umana alla volontà di Dio. Non è facile accettare di non avere nelle nostre mani la via d’uscita alle nostre difficoltà; accettare la luce e la grazia che solo Dio può donare.
Giuseppe deve rivisitare con la sua fede tutto quello che sa riguardo a Dio: Dio non percorre le strade che noi immaginiamo e riteniamo degne di Lui; il modo con cui Dio sceglie di entrare nella nostra storia umana per salvarci è veramente strano, impensabile.
“La vergine concepirà e darà alla luce un figlio: lo chiamerai Gesù (Dio salva); a lui sarà dato il nome di Emmanuele (Dio con noi) (1° e vangelo)
Dio chiede a Giuseppe e a noi di accettare il “segno” deciso da Lui. Acaz rifiuta il segno. Giuseppe, ricordando con fede la profezia di Isaia, accoglie il segno. In questo modo Giuseppe apre anche per noi la possibilità di riconoscere Dio che ci viene incontro in questo Natale per rinnovare il dono del Figlio fatto Uomo per salvarci.
Chiediamo a Dio di esaudire la preghiera che la Liturgia ci ha suggerito nella colletta di oggi: “O Dio, Padre buono, che hai rivelato la gratuità e la potenza del tuo amore nel silenzioso farsi carne del Verbo nel grembo di Maria, donaci di accoglierlo con fede, nell’ascolto obbediente della tua parola”.