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Riflessione
Siamo già alla vigilia del Natale di Gesù. Il Vangelo dell’Annunciazione dell’Angelo a Maria lo abbiamo già ascoltato pochi giorni fa, nella Festa dell’Immacolata Concezione di Maria. Oggi ci è riproposto, come un portone che si apre per farci entrare nel mistero stupendo del Natale di Gesù: l’amore di Dio è così traboccante che sceglie di abitare in noi; sceglie ciascuno di noi per trasformare la nostra persona e la nostra vita in uno spazio sacro, un tempio del suo Spirito: come ha fatto con Maria.
“La rivelazione del mistero, avvolto nel silenzio per secoli eterni, ora è manifestato” (seconda lettura)
“Dio prende da Maria la vera carne della nostra fragilità umana” (foglietto).
Questo annuncio è l’origine e la fonte di quello che sta a fondamento della nostra fede in “Gesù, Cristo, Figlio di Dio”: del nostro essere cristiani. Per questo annuncio Dio sceglie di aver bisogno di un “sì”: quello di Maria, quello di ciascuno di noi. Il Natale di Gesù non è rievocazione di una storia che appartiene al passato: Dio chiede oggi a ciascuno di noi di essere accolto come Dio che si fa uomo.
“Entrando da lei, l’angelo disse: <Rallegrati, piena di grazia. Lo Spirito Santo scenderà su di te>” (vangelo)
L’Angelo entra nella casa di Maria (che è Maria) affinché lo Spirito Santo entri in lei. Maria genera Gesù nello spirito, prima che nella carne. Il grembo di Maria diventa “tempio dello Spirito Santo, casa dell’Emmanuele, Dio-con-noi”.
“Il Signore ti annuncia che farà a te una casa” (prima lettura)
Non siamo noi a “fare un tempio a Dio”, a costruire il Natale di Gesù: è Dio che con la sua grazia ci rende capaci di accoglierlo e di diventare tempio in cui Lui possa abitare.
“O Dio, concedi alla tua Chiesa la fecondità dello Spirito, perché, sull’esempio di Maria, accolga il Verbo della vita e, come madre gioiosa, lo consegni all’attesa delle genti” (colletta)