Le letture della solennità di Maria Santissima madre di Dio sono disponibili al seguente link, cliccando qui.
Riflessione
Nel primo giorno dell’anno solare si concentrano sempre tanti motivi di festa e tante ricorrenze: l’Ottava di Natale, la solennità di Maria Madre di Dio, la Giornata Mondiale per la Pace, l’inizio dell’anno civile. Comincerei proprio da quest’ultimo aspetto: forse (e purtroppo!) è quello più “sentito”; quello a cui anche moltissimi battezzati dedicano oggi il loro tempo e la loro attenzione. La liturgia ci chiede di rileggere con fede il nostro rapporto con il tempo.
“Dio abbia pietà di noi e ci benedica”(Salmo Responsoriale)
Se ci confrontiamo con lo scorrere del tempo attingendo soltanto alle nostre forze, c’è poco da far festa: più passano gli anni e più ci accorgiamo che il tempo sta divorando noi e la nostra vita terrena. Se guardiamo con fede al nostro rapporto con il tempo, ricordandoci del Mistero dell’Incarnazione, ci riscopriamo dentro l’abbraccio di Dio con l’umanità: così Dio riscatta ogni cosa e tutta la nostra vita.
Noi cristiani abbiamo la grazia di poter pensare il nuovo anno come parte di una “storia santa”, ritmata non sulle nostre fragilità, ma sulla fedeltà di un Padre che ci ama fino a donarci il suo Figlio, di un Figlio che incarnandosi sceglie di entrare con noi dentro la precarietà della vita terrena, dello Spirito Santo che respira in noi per dare un’anima ai giorni della nostra vita (2° lettura).
“Andarono, senza indugio e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino (Vangelo)
Modelli a vivere questi giorni santi del Natale sono i pastori: uomini capaci di aprire il cuore a una parola nuova e diversa per loro; disposti ad ascoltarla fino a lasciarsi mettere in cammino. Il dono che è quel bambino è raggiungibile (puoi accoglierlo) soltanto se ti metti in cammino.
Anche tra i pastori, come tra i battezzati, non tutti quelli che sentono l’annuncio si mettono in cammino: lo sappiamo bene anche noi; le motivazioni del nostro cammino di fede devono sempre confrontarsi con resistenze forti, dentro e fuori di noi.
“Riferirono ciò che del bambino era stato detto loro” (Vangelo)
I pastori si trasformano in angeli: trasmettono tra gli uomini il messaggio di Dio. Questo è bellissimo; così come è triste l’incapacità o la mancanza di desiderio e di volontà che ci trattengono dal diventare annunciatori del dono di Dio: il Figlio fatto uomo per salvarci.
“Maria, da parte sua, custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore” (Vangelo)
Maria ha un cuore capace di custodire: sa di aver ricevuto un dono prezioso, che merita attenzione; dovrà poter tornare a fare riferimento lì in ogni momento della sua vita. Sono parole e sentimenti da “tenere insieme” nel cuore: è lì che maturano e vengono prese le decisioni che riguardano la nostra vita.
Il Signore vi conceda pace” (1° lettura)
Papa Francesco ha raccolto il suo Messaggio in occasione di questa Giornata per la Pace attorno a tre spunti: dialogo tra le generazioni, educazione, lavoro.Il terzopunto aprirebbe una riflessione troppo lunga e complicata, rispetto a questo momento di riflessione. I primi due punti, mi sembra, li abbiamo già tratteggiati nella riflessione sviluppata fin qui, accennando ai pastori e a Maria.
Le parole di una Colletta diversa da quella riportata sul foglietto ci offrono, mi sembra, una buona conclusione.
Padre buono, che in Maria, vergine e madre benedetta fra tutte le donne, hai stabilito la dimora del tuo Verbo fatto uomo tra noi, donaci il tuo Spirito, perché tutta la nostra vita, nel segno della tua benedizione, ci renda disponibili ad accogliere il tuo dono.