Maria Santissima madre di Dio (1/1/2024)


Maria Santissima madre di Dio

Le letture della Solennità di Maria Santissima madre di Dio sono disponibili al seguente link, cliccando qui.

Riflessione

Nella liturgia, la Festa del Natale di Gesù è celebrata per otto giorni; si conclude oggi, nell’ottavo giorno. Il Vangelo che abbiamo ascoltato continua e conclude quello della notte di Natale; ci invita a “cercare con il cuore il senso del Natale di Gesù”.

Ecco il primo verbo: CERCARE. Dobbiamo diventarne consapevoli: si può leggere (o ascoltare) il Vangelo come se non fosse un “annuncio lieto perché nuovo” (come quando era proclamato in latino?); come se fosse soltanto una cronaca, un bel racconto, quasi una fiaba; come se fosse qualcosa di infantile, da destinare ai bambini; addirittura come se lo si potesse vilipendere impunemente (come è avvenuto anche in questi giorni!). Al contrario, per noi battezzati, quel bambino deve essere e restare “un segno”: il segno che ci ricorda chi è e come è il Dio in cui crediamo.

“Venite, adoriamo il Signore Gesù” (canto)

Il secondo verbo è CUSTODIRE. I pastori hanno accolto e custodito la parola dell’Angelo e la luce della gloria di Dio che li aveva avvolti. Custodire: altrimenti la Parola viene inghiottita dalle nostre parole e la luce si spegne. È avvenuto allora; sta avvenendo oggi; avverrà sempre più facilmente. Come i pastori, siamo chiamati ad “andare a vedere”; e ancora riandare, per vedere meglio quello che non abbiamo ancora visto e capito, o è stato cancellato dalla nostra incuria.

Il terzo verbo è TROVARE, ma è al futuro: “troverete”. Siamo chiamati a coltivare una scelta consapevole: al segno che ci è donato a Natale dobbiamo rimanere aggrappati; indica una strada da percorrere; chiama a un cammino di fede.

“Maria, da parte sua, custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore” (vangelo)

Veniamo al titolo di questa festa. Maria è l’esempio di come celebrare e vivere il Natale di Gesù. “Meditando”: letteralmente “mettendo a confronto, cercando il senso nel suo cuore”;dedicando del tempo a questo esercizio. Chiediamo la grazia di cercare con il cuore il senso della vita e della nostra fede.

Oggi è anche il primo giorno di un nuovo anno solare. Dio, attraverso Mosè, mette sulle labbra di Aronne parole di benedizione. Quali sono le parole che affiorano più facilmente sulle nostre labbra? Sono parole di benedizione, come una eco alla Parola di Dio per noi? Siamo invitati anche a riflettere riguardo al tempo: a riconoscere che non siamo noi i padroni del tempo. Il tempo è un bene che ci è donato e dobbiamo sottostare al suo ritmo. La vita stessa è un bene che non ci appartiene: ne siamo debitori, verso Dio e verso gli altri.

“Dio abbia pietà di noi e ci benedica” (salmo)