Le letture della domenica di Nostro Signore Gesù Cristo Re dell’Universo sono disponibili al seguente link, cliccando qui.
Riflessione
“Sei tu il re dei Giudei?”
Domanda legittima, quella di Pilato! Vedendo Gesù in quel momento, tutto si poteva pensare, ma certo non che fosse un re: almeno secondo un punto di vista umano.
“Il mio regno non è di questo mondo”
“Io sono re: io sono nato e sono venuto nel mondo per rendere testimonianza alla verità”
Il regno di Gesù, venuto nel mondo “per noi uomini e per la nostra salvezza”, ha certamente a che fare con questo mondo; ma ha a che fare soprattutto con la verità riguardo alla nostra vita: al suo nascere, al suo svilupparsi, al suo compiersi definitivo e finale.
La verità su Dio e su di noi coincide con la fedeltà di Dio: il Regno di Dio. La verità è che Dio è Padre che genera e dona vita. La verità è la vita umana pensata e vissuta come comunione con il Padre, nel Figlio, per opera dello Spirito Santo.
“Chiunque è dalla verità ascolta la mia voce”
C’è un padre della menzogna e c’è un Padre della verità. Il padre della menzogna riguardo alla vita umana trova spazio quando gli uomini fanno coincidere il bene e il vero con una cultura che rinnega la fede; così gli uomini (anche i battezzati!) sono ricondotti al paganesimo: il sistema politico ed economico prevale sul principio della comunione con Dio e tra di noi. In questi giorni ne vediamo un esempio lampante ai confini di un’Europa che rinnega le sue radici cristiane. Gesù Cristo è re soltanto per coloro che accolgono e fanno propria la sua testimonianza al Padre della verità.
“La tua gente e i capi dei sacerdoti ti hanno consegnato a me”
La testimonianza di Gesù alla verità è proprio nel suo “consegnarsi”. Gesù, il Figlio fatto Uomo,
- è consegnato dal Padre al mondo;
- è consegnato dallo Spirito Santo al grembo di Maria;
- è consegnato alle mani premurose di Giuseppe;
- è consegnato al nascondimento di Nazaret;
- è consegnato dallo Spirito al deserto della prova per quaranta giorni;
- è consegnato a tutti quelli che attendono di essere guariti;
- è consegnato all’incomprensione dei discepoli;
- è consegnato a colui che lo tradisce e a colui che lo rinnega;
- è consegnato alla Croce.
“L’Amore non è amato” ripeteva spesso S. Francesco di Assisi. Capita anche a noi: non sappiamo cosa farcene di un re che “si consegna per amore”; per questo lo “scarichiamo”, lo tradiamo, lo rinneghiamo, lo abbandoniamo.
Gesù si consegna senza condizioni, senza recriminazioni, senza rivendicazioni: così si rivela come re. A tenerlo legato non è una corda (come davanti a Pilato), ma il suo amore per il Padre e per noi.
Anche noi, oggi, siamo come Pilato davanti a Gesù. Gesù chiede di nuovo anche a noi: “Cosa intendi farne di questo Dio che si consegna nelle tue mani?”.