Nostro Signore Gesù Cristo Re dell’Universo (24/11/2024)


Cristo re

Le letture della Solennità di Nostro Signore Gesù Cristo Re dell’Universo sono disponibili al seguente link, cliccando qui.

Riflessione

Negli ultimi anni, venendo tra noi in questa occasione e accompagnandoci con le sue riflessioni, don Gigi ci diceva talvolta di avere ormai evidenziato tutti gli aspetti della vita di S. Caterina: lo scorso anno ci ha anche fatto dono di un libretto sulla Patrona della nostra Comunità.

Ogni tanto si scusava di togliere a me la possibilità di rivolgermi a voi in questa occasione. Quest’anno mi ha chiesto di tenere l’omelia: forse anche considerando il fatto che le “cartucce del mio caricatore” diminuiscono sempre più velocemente; o sparo adesso, oppure…

Vi chiedo un piccolo sforzo di immaginazione. Ripensate al vangelo che abbiamo appena ascoltato. Gesù compare davanti a Pilato: ha già subìto la condanna del Sinedrio, la flagellazione, la coronazione di spine, la derisione del finto manto regale e del finto scettro. E di fronte: le parole del profeta Daniele, del Salmo Responsoriale, del Ritornello che abbiamo cantato e del Libro dell’Apocalisse. Non è un contrasto da poco!

E noi, al posto di Pilato, a chiederci e a chiedere a Gesù: “Sei tu il re dei Giudei?” Sei il nostro re? Qual è il volto vero del tuo essere re?

E Gesù che ci risponde: “Dici questo da te, oppure altri te l’hanno detto di me?” Tradotto: “Stai cercando una risposta attingendo alla tua fede personale e vissuta, oppure ti stai facendo stancamente trascinare da esperienze di fede che ti hanno preceduto e che diventano sempre più sbiadite con il passare degli anni e delle generazioni?”

E ancora: “La senti come un’esigenza gioiosa la possibilità che ti è data di far capire e di trasmettere ad altri, alle nuove generazioni, la bellezza e la necessità di mettersi con la propria vita dietro a Cristo Re (come discepoli dietro al Maestro)?

E ancora: Cosa c’entra S. Caterina in tutto questo? Cosa ti dicono, con forza, la sua verginità e il suo martirio? E in che modo, oggi, il tuo essere battezzato può (dovrebbe!) esprimere e manifestare verginità (scelta radicale!) e martirio (scelta faticosamente contro corrente)?

“Dunque tu sei re? Tu lo dici: io sono re”

Pilato lo confesserà (forse involontariamente!) con il cartello che farà mettere sulla Croce di Gesù (Gesù Nazareno Re dei Giudei). Noi dobbiamo cercare e trovare nel Vangelo le ragioni per riconoscere Gesù Cristo come nostro re.

Gesù è stato prima di tutto re di se stesso. È re di se stesso chi mette la verità come legge fondamentale del suo governare la propria vita. È re di se stesso chi è disposto a essere testimone di questa verità fino a dare la vita: lo ha fatto Gesù; lo ha fatto S. Caterina. È questo quello che chiamiamo martirio! È re di se stesso chi sa trasformare la propria vita in un dono per gli altri: è così che nasce, vive e cresce una famiglia; è così che si può capire ed accogliere una chiamata al sacerdozio; è così che nasce e vive una Comunità Parrocchiale. È re di se stesso chi non accetta che qualcun altro possa togliergli la ragione per cui vive e la ragione per cui è disposto a dare la vita: chi rimane fedele alla propria fede.

Gesù dice a Pilato: “Il mio regno non è di questo mondo”. Tuttavia il regno di Dio è venuto in questo mondo nella persona del Figlio fatto uomo ed è per questo mondo; è al centro e al cuore della storia degli uomini. Oggi questo regno è affidato ad ogni battezzato, a ognuno di noi: attende di essere incarnato dentro le istituzioni umane, dentro la nostra storia.

Un’ultima domanda. Il Vangelo di Gesù sta dentro il cuore del mondo come una verità sconfitta? Il Signore Gesù, re crocifisso, è un re sconfitto? Essere fermento, essere lievito che rende mangiabile e buono il pane è una sconfitta o una vittoria? Chiediamo la grazia di essere nel mondo “fermento di giustizia e di pace”.

Ecco: ora ci tornano utili e di conforto per la fede le parole della Prima Lettura, del Salmo e della Seconda Lettura: possono accompagnare e sostenere la nostra fragile fede. Chiediamo a S. Caterina, Vergine e Martire, di intercedere grazia per tutti noi.