Le chiese


Chiesa Santi Giacomo e Filippo alla Moia

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Questa chiesa dedicata ai Santi Giacomo e Filippo sorge nella contrada della Moia ed è abitualmente utilizzata per celebrare messa sia durante la settimana che la domenica. L’edificio risale alla fine del XV o forse all’inizio del XVI secolo, ma si deve ritenere che abbia subito vari rimaneggiamenti e restauri già nel XVII secolo; in particolare notevoli lavori furono eseguiti nell’ultimo decennio del Settecento, periodo in cui la chiesa viene arricchita dei pannelli in legno che rivestono il presbiterio e della pala raffigurante la Vergine col Bambino tra i Santi Giacomo e Filippo. La consacrazione del tempio risale invece al primo agosto 1600.

 

Chiesa della Madonna della Provvidenza al Torchione

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Subito dopo la chiesa al Campei, quella al Torchione è cronologicamente la più recente. L’iniziativa per la sua realizzazione risale al 1953, anno in cui viene acquistato dalla parrocchia il terreno ad opera del prevosto don Milani; la costruzione inizierà però solo diversi anni dopo, nel 1967, quando sorse la necessità di avere anche una scuola materna al servizio delle famiglie del Torchione (va ricordato che la maggior parte delle residenze della zona risalgono agli anni del dopo guerra). L’oratorio, sotto il titolo di Madonna della Provvidenza, fu aperto al culto il 12 maggio 1968, mentre la scuola materna nel mese di novembre. L’edifico ha poi successivamente subito un profondo rinnovamento con la costruzione della struttura sovrastante la chiesa che ospita oggi l’Oratorio di Albosaggia.

All’interno vi si ammira una pittura su lastra di alluminio della pittrice Michela Marubbi raffigurante i Discepoli di Emmaus mentre il piccolo altare è costituito dalla vasca marmorea dell’antico battistero di S. Caterina.

 

Chiesa di San Salvatore

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Situata nella parte bassa del maggengo omonimo, nella valle del Livrio, la chiesa di S. Salvatore è oggi utilizzata per poche funzioni durante il periodo estivo.

Molto interessante è però la sua storia: ritenuta la più antica di tutta la Valtellina, la tradizione vuole sia stata eretta dai primi cristiani e risalirebbe al principio del sesto secolo. Lo storico Quadrio nelle sue Dissertazioni (1755) parla della valle de’ Liri e riferisce che lassù “un tempo quando Albosaggia non era ancora un borgo abitato, fiorivano numerose famiglie anche di altri luoghi della Valtellina, parte dei quali ora al Bergamasco appartengono: dove si estendeva il dominio dei Capitanei era la chiesa di S. Salvatore”. La valle del Livrio in tempi remoti fungeva infatti da collegamento tra la valle dell’Adda e la Valbrembana e questo giustifica la presenza di insediamenti in queste zone. Quando il Quadrio scriveva la chiesa appariva già restaurata e in parte rifatta, ma della sua fondazione non esisteva documento; tuttavia lo stesso storico riferisce della presenza di una lapide scritta in carattere gotico con scolpito l’anno 537 (lapide ora scomparsa ma altri fonti storiche confermano che essa era ancora presente nel 1873).

Interessante è anche scoprire che documenti dell’inizio del Seicento ci dicono che la chiesa di S. Salvatore era comparrocchiale. Il Quadrio a tal proposito della chiesa dice “ch’era già parrocchia comune allora di varie terre, e del Bergamasco, e della Valtellina”: secondo lo storico S. Caterina, costruita solo nel 1354, divenne una seconda parrocchia. A prova dell’importanza ricoperta in quel periodo da S. Salvatore, negli atti parrocchiali dal ‘400 fino al ‘600 tutti gli eletti alla cura di Albosaggia vengono ricordati come curati di S. Caterina e S. Salvatore.

Dal punto di vista stilistico la chiesa si può considerare barocca; subì rimaneggiamenti, restauri e aggiunte in varie epoche con interventi stilistici diversi, cosicché della struttura medioevale non rimane più nulla. Soltanto il campanile, almeno in alcuni tratti, potrebbe appartenere alla struttura originaria dell’antica chiesa.

 

Chiesa di Sant Antonio da Padova

chiese-sant-antonioSituata nella contrada omonima, si tratta di una chiesa a pianta ottagonale costruita nel 1673 nell’omonimo maggengo per garantire il servizio religioso alle famiglie che, soprattutto nei mesi estivi, dimoravano sugli alpeggi. L’edificio, molto alto, con il campanile accostato al lato sud, ha una facciata a timpano in cui fa spicco un elegante portale in pietra verde di stile barocco. All’interno si può ammirare un soffitto a vele e un piccolo presbiterio a pianta rettangolare in cui è posto l’unico altare.

Chiesa dell’Annunciata, detta S. MAria dei Mosconi

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Eretto tra il 1490 e il 1495, l’edificio è dedicato all’Annunciazione e si presenta con un porticato settecentesco costituito da quattro pilastri che sorreggono una volta a catino emisferico. La struttura attuale è il risultato di notevoli interventi eseguiti nel Settecento, periodo in cui sono ricostruiti completamente la sacrestia e il campanile e vengono edificate le due cappelle laterali, della Beata Vergine Addolorata e di San Gregorio, e il porticato antistante la chiesa.

Interessante notare come nei capitoli dedicati agli obblighi del curato di documenti della famiglia Paribelli del 1584 si ricorda che il parroco era tenuto ad andar alla cappella de Mosconi a dir la messa “li giorni dedicati secondo il solito, et che l’offerta si S.ta Maria di Marzo era d’essa giesa de contrada Moscona”.

 

Chiesa del Campei

chiese-campeiL’edifico è il più recente e moderno di tutta la Parrocchia. L’iniziativa per la costruzione della chiesa del Campei partì da un gruppo di volontari animato dal desiderio di dotare il proprio maggengo della chiesa; per raccogliere i fondi necessari l’idea fu di organizzare la Festa del Campei, diventata poi una tradizione che prosegue ancora.

Chiesa di San Giacomo Maggiore

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Costruita in contrada de Giacomi, l’attuale maggengo San Giacomo, la chiesa presenta la sua mole armoniosa in pietrame vivo sopra un terrazzamento in posizione elevata. La costruzione ebbe inizio nel 1648: la prima pietra, benedetta dall’allora parroco di Albosaggia Giovan Pietro Sertoli, fu posta il 25 luglio, giorno in cui si festeggia il Santo. Successivamente subì diversi restauri nel periodo 1716-1718, data quest’ultima che appare anche sul portale in pietra, nel 1872 e infine nel 1962.


BIBLIOGRAFIA

“ALBOSAGGIA – Appunti di storia e di arte, vita contadina, tradizioni e leggende” Dante Sosio, Cecilia Paganoni – da Studi e ricerche nella valle dell’Adda (1987)