Chiesa della Madonna della Provvidenza al Torchione
Subito dopo la chiesa al Campei, quella al Torchione è cronologicamente la più recente. L’iniziativa per la sua realizzazione risale al 1953, anno in cui viene acquistato dalla parrocchia il terreno ad opera del prevosto don Milani; la costruzione inizierà però solo diversi anni dopo, nel 1967, quando sorse la necessità di avere anche una scuola materna al servizio delle famiglie del Torchione (va ricordato che la maggior parte delle residenze della zona risalgono agli anni del dopo guerra). L’oratorio, sotto il titolo di Madonna della Provvidenza, fu aperto al culto il 12 maggio 1968, mentre la scuola materna nel mese di novembre. L’edifico ha poi successivamente subito un profondo rinnovamento con la costruzione della struttura sovrastante la chiesa che ospita oggi l’Oratorio di Albosaggia.
All’interno vi si ammira una pittura su lastra di alluminio della pittrice Michela Marubbi raffigurante i Discepoli di Emmaus mentre il piccolo altare è costituito dalla vasca marmorea dell’antico battistero di S. Caterina.
Chiesa di San Salvatore
Situata nella parte bassa del maggengo omonimo, nella valle del Livrio, la chiesa di S. Salvatore è oggi utilizzata per poche funzioni durante il periodo estivo.
Molto interessante è però la sua storia: ritenuta la più antica di tutta la Valtellina, la tradizione vuole sia stata eretta dai primi cristiani e risalirebbe al principio del sesto secolo. Lo storico Quadrio nelle sue Dissertazioni (1755) parla della valle de’ Liri e riferisce che lassù “un tempo quando Albosaggia non era ancora un borgo abitato, fiorivano numerose famiglie anche di altri luoghi della Valtellina, parte dei quali ora al Bergamasco appartengono: dove si estendeva il dominio dei Capitanei era la chiesa di S. Salvatore”. La valle del Livrio in tempi remoti fungeva infatti da collegamento tra la valle dell’Adda e la Valbrembana e questo giustifica la presenza di insediamenti in queste zone. Quando il Quadrio scriveva la chiesa appariva già restaurata e in parte rifatta, ma della sua fondazione non esisteva documento; tuttavia lo stesso storico riferisce della presenza di una lapide scritta in carattere gotico con scolpito l’anno 537 (lapide ora scomparsa ma altri fonti storiche confermano che essa era ancora presente nel 1873).
Interessante è anche scoprire che documenti dell’inizio del Seicento ci dicono che la chiesa di S. Salvatore era comparrocchiale. Il Quadrio a tal proposito della chiesa dice “ch’era già parrocchia comune allora di varie terre, e del Bergamasco, e della Valtellina”: secondo lo storico S. Caterina, costruita solo nel 1354, divenne una seconda parrocchia. A prova dell’importanza ricoperta in quel periodo da S. Salvatore, negli atti parrocchiali dal ‘400 fino al ‘600 tutti gli eletti alla cura di Albosaggia vengono ricordati come curati di S. Caterina e S. Salvatore.
Dal punto di vista stilistico la chiesa si può considerare barocca; subì rimaneggiamenti, restauri e aggiunte in varie epoche con interventi stilistici diversi, cosicché della struttura medioevale non rimane più nulla. Soltanto il campanile, almeno in alcuni tratti, potrebbe appartenere alla struttura originaria dell’antica chiesa.
BIBLIOGRAFIA
“ALBOSAGGIA – Appunti di storia e di arte, vita contadina, tradizioni e leggende” Dante Sosio, Cecilia Paganoni – da Studi e ricerche nella valle dell’Adda (1987)