Pasqua di Risurrezione (9/4/2023)


Pasqua di Risurrezione

Le letture della Domenica di Pasqua sono disponibili al seguente link, cliccando qui.

Riflessione

Proviamo a chiederci: “Quali sono gli aspetti da accogliere e da custodire nella fede, per intravedere il significato della Risurrezione di Gesù per la nostra vita? Quali segni ci vengono offerti dalla Parola di Dio?”

“La pietra era stata tolta dal sepolcro” (vangelo)
“Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l’hanno posto” (vangelo)

Chi ha ascoltato domenica scorsa il racconto della Passione e Morte di Gesù secondo Matteo, ricorderà “la grande pietra” fatta rotolare all’entrata del sepolcro di Gesù”. Ricorderà anche la pignoleria con cui i capi dei sacerdoti e i farisei si erano preoccupati di assicurare la sorveglianza del sepolcro “perché non arrivino i suoi discepoli e lo rubino”. Alla Veglia di ieri sera, l’evangelista Matteo ha raccontato di “un grande terremoto”: la terra trema, come nel momento della Morte di Gesù. Ma poi aggiunge: “Un angelo del Signore, sceso dal cielo, rotolò la pietra e si pose a sedere su di essa”. L’angelo di Dio apre il sepolcro: non perché Gesù possa uscire, ma per mostrare alle donne (a noi) che Gesù è già uscito; il Risorto è già altrove; attende che noi lo cerchiamo per incontrarci e coinvolgerci nella sua Pasqua.

“I teli e il sudario che avvolgevano il corpo di Gesù”

Tornando al Vangelo di questa mattina (quello secondo Giovanni), i teli e il sudario sono segni inequivocabili che Gesù non è più prigioniero della morte; ma questi segni, da soli non bastano ai discepoli per credere nella Risurrezione di Gesù. Senza la fede, la pietra, i teli e il sudario non sono sufficienti al nostro cuore per aprire la nostra vita alla relazione con Gesù Crocifisso, Morto e Risorto: con la sua Pasqua. Solo la fede ci conduce ad ascoltare la Scrittura e a ritrovare lì le tracce del progetto di Dio che salva la nostra vita.

Celebrare e vivere la Pasqua, allora, significa partire alla ricerca di Qualcuno che è vivo (il Risorto!) e si fa incontrare sulle strade che percorriamo con la nostra vita. Il Crocifisso Risorto, anche in questa Pasqua, ci chiede di riesaminare il criterio che abbiamo posto a fondamento della nostra esistenza e la ispira. La Pasqua ci dice che Colui che appariva perdente (il Crocifisso) in realtà è vittorioso (il Risorto).

Il Rito della luce, all’inizio della Veglia Pasquale, chiedeva a noi credenti di riconoscere il buio nel quale si dibatte l’umanità (ciascuno di noi!): non per avvilirci e scoraggiarci, ma per condurci a gioire e ringraziare. Il nostro buio è visitato dalla luce; Dio non la fa mai mancare a chi la cerca in Lui.

Si racconta che i predoni del mare accendessero fuochi nei punti più pericolosi della costa, per attirare lì i naviganti, farli naufragare sugli scogli e depredarli della vita. Chiediamo di nuovo la grazia di non lasciarci abbagliare da altre luci: possono sembrare più invitanti, ma producono morte, invece che vita. Lo scopriamo con crescente sgomento anche in questi nostri giorni. Chiediamo di nuovo la grazia di attingere luce e salvezza di vita alla Pasqua di Gesù.

Buona Pasqua a tutti.