Le letture della solennità di Pentecoste sono disponibili al seguente link, cliccando qui.
Riflessione
“Vieni, Santo Spirito. Invadi nell’intimo il cuore dei tuoi fedeli” (Sequenza di Pentecoste)
“Invadi nell’intimo il cuore”. Se non apparisse come un’esperienza usurata (e ormai quasi assente!), sarebbe interessante e coinvolgente scoprire il significato profondo di questa Festa Solenne di Pentecoste a partire dall’amore umano nel matrimonio.
Nella prima Alleanza, d’altronde, questo è stato il linguaggio usato da Dio attraverso i Profeti per annunciare la realtà del suo rapporto con gli uomini: fidanzamento e matrimonio. Proprio come in ogni relazione, anche questo rapporto, da parte nostra, ha conosciuto (e conosce!) momenti alti e momenti bassi: l’entusiasmo e la gioia dello stare vicini (in comunione), ma anche l’incomprensione e l’allontanamento nei giorni difficili; la disponibilità a mettersi in gioco fino in fondo, ma anche l’incapacità a “tenere il passo”; la bellezza della condivisione, ma anche la tristezza dell’incomprensione.
Nella seconda Alleanza, il Natale è l’Incarnazione del Figlio di Dio: fidanzamento progettato per amore e vissuto con amore. La Pasqua: le nozze. La vita donata dal Figlio, tutta e per sempre, nonostante la sua consapevolezza dei nostri limiti (ormai evidenti!) ad “amare Dio con tutto il cuore, con tutta l’anima, con tutta la mente, con tutte le forze”. La Pentecoste: il regalo di nozze. Lo Spirito Santo ci viene donato proprio per sopperire ai nostri limiti e alimentare le nostre ridotte capacità di rapporto.
“Manda il tuo Spirito, Signore, a rinnovare la terra” (salmo)
Lo Spirito Santo è il solo capace di ricostruire continuamente in noi il “volto da figli”, così come siamo stati pensati e amati da Dio Creatore e Padre. Noi siamo continuamente tentati di recuperare da soli un “volto dignitoso” per la nostra vita; ma non ci è possibile farlo: da soli riusciamo soltanto a fare dei ritocchi superficiali e provvisori.
“Soffiò su di loro e disse:<Ricevete lo Spirito Santo>” (vangelo)
“Nessuno può dire <Gesù è Signore!>, se non sotto l’azione dello Spirito Santo” (seconda lettura)
Solo per mezzo di Lui nasciamo alla vita da figli di Dio (Battesimo); abbiamo la certezza che la nostra vita è nelle mani di Dio e riusciamo a testimoniarlo (Confermazione); rimaniamo in comunione con Dio (Eucaristia); diventiamo capaci di accogliere il perdono, di perdonare e di compiere gesti di misericordia (Penitenza). Per questo oggi facciamo festa: la Pasqua di Gesù giunge a maturazione in noi; il frutto della Pasqua è il dono dello Spirito Santo. Per questo rinnoviamo oggi con cuore sincero la nostra invocazione: “Manda il tuo Spirito, Signore, e rinnova la faccia della terra” (salmo), “Rinnova oggi nel cuore dei credenti i prodigi della tua bontà (colletta)