Resurrezione del Signore (30-31/3/2024)


Resurrezione del Signore

Solenne Veglia Pasquale

Le letture della Solenne Veglia Pasquale sono disponibili al seguente link, cliccando qui.

“O notte beata” (preconio pasquale)

Notte beata, perché Cristo è risorto da morte. Notte beata, perché la vita ha trionfato sulla morte, come luce che sconfigge le tenebre. Notte beata, anche se Gesù risorto non sopprime la notte, ma la illumina; abita la notte insieme con noi; la condivide con noi.

Notte beata, dunque, anche se Gesù risorto non porta via nessuna delle notti che l’umanità ha attraversato e continua ad attraversare: del resto, Lui stesso ha abitato e attraversato la notte del tradimento, del rinnegamento, dell’abbandono, del silenzio di Dio. Gesù risorto è con noi mentre attraversiamo l’orribile notte delle guerre, quando il buio acceca le menti dei governanti; le tremende notti della violenza insensata e del male gratuito, delle ingiustizie, del dolore innocente, delle sofferenze che tolgono il respiro, dell’amore tradito, dell’abbandono e della solitudine, della depressione e della disperazione, della morte. Gesù risorto non sopprime la notte, ma la rende beata, perché la illumina; in Lui risorto, ogni vita può ritrovare forza e speranza e tornare a vivere.

“Vi precede in Galilea; là lo vedrete” (vangelo)

“Andare in Galilea” significa ricominciare: la Galilea è il luogo dove il Signore ha cercato con amore e ha chiamato i suoi discepoli; è il luogo del primo incontro con Lui, del primo amore. Con queste parole, Gesù risorto annuncia e manifesta l’infinito amore di Dio: “Ripartiamo da dove avevamo iniziato; ricominciamo a tessere il nostro rapporto di Alleanza che salva”. È possibile sempre ricominciare; Lui ci precede sempre: nella croce della sofferenza e della morte; nella gioia di una vita che risorge e di una speranza che rinasce.

Cerchiamo la nostra Galilea! C’è sicuramente: proviamo a trovarla! “Andare in Galilea” significa percorrere vie nuove. Non richiudersi in una “fede fatta di ricordi”, come quella delle donne che vanno per imbalsamare il corpo di Gesù morto; imparare una fede fatta di cammino, rimettendosi in strada; affidarsi al Signore con umiltà, senza la presunzione di sapere già tutto; lasciarsi sorprendere dal Signore. Gesù risorto visita con la sua luce ogni nostra situazione di vita, nessuna esclusa.

Domenica di Pasqua

Le letture della Domenica di Pasqua sono disponibili al seguente link, cliccando qui.

“Maria di Magdala si recò al sepolcro quando era ancora buio”

La Risurrezione di Gesù è avvenuta di notte, mentre tutti dormivano: nessuno l’ha vista accadere. Tutto è successo nel silenzio e nel buio: un evento segreto, un miracolo nascosto. Probabilmente noi (io, almeno!), al posto di Gesù, avremmo preferito che avvenisse in pieno giorno: un gesto plateale davanti a una folla; era avvenuto così anche per il suo processo, la sua Passione e la sua Morte. e allora che sia così anche per la rivincita, per il trionfo! Ma Gesù no: ha scelto di non fare rumore, mentre riprendeva in mano la vita; e questa volta per sempre. e noi dobbiamo imparare ad accettarlo. Il Dio “amante della vita” non finisce mai di stupire: stupisce Maria di Magdala; stupisce Pietro e Giovanni; riesce ancora a stupire anche noi?

“Hanno portato via il Signore e non sappiamo dove l’hanno posto”

Dov’è il Signore? È la domanda Maria di Magdala: troppo forte il suo dolore; troppo straziante la sensazione che tutto fosse ormai finito, senza speranza. Dov’è il Signore? È la domanda di Giovanni e di Pietro che corrono al sepolcro; ma trovano solo segni di morte: i teli, il sudario. Dove sei, Signore? È la mia domanda! Quella di quest’anno a me sembra una Pasqua particolarmente faticosa da vivere. Il peso di questa domanda è forte, di fronte all’insipienza e alla superficialità con la quale l’umanità (noi!) sta vivendo questa corsa folle incontro alla morte: morte fisica (penso alle guerre che divampano sempre più invece di spegnarsi e alla facilità con cui si giunge a dare morte); morte morale (penso al venir meno dei più elementari criteri di comportamento umano); morte spirituale (penso al venir meno della fede e del desiderio di coltivarla, anche da parte di chi l’ha ricevuta in dono e ha fatto delle promesse).

“E vide e credette”

Abbiamo bisogno di tornare a respirare vita veramente umana, vita da figli di Dio; abbiamo bisogno di risorgere alla vita di fede di battezzati nella Pasqua di Gesù: vita di fede, speranza e carità.

Tu, Signore Gesù, ci insegni che le risurrezioni sono lente, discrete, silenziose. In questa Pasqua ti chiediamo che il nostro cuore possa riaprirsi alla speranza; ti chiediamo di arrivare a vedere nella fede quello che ora è invisibile alla nostra mente e al nostro cuore; ti chiediamo di giungere a pensare quello che ora ci appare impensabile. Noi “con amore ti chiediamo amore”; un amore che assomigli almeno un po’ al tuo: un amore più forte della morte.

Buona Pasqua a tutti voi!