Le letture della Festa della Santa Famiglia di Gesù, Maria e Giuseppe sono disponibili al seguente link, cliccando qui.
Riflessione
“I genitori di Gesù si recavano ogni anno a Gerusalemme per la festa di Pasqua” (vangelo)
Il vangelo che abbiamo ascoltato conclude i racconti dell’evangelista Luca sull’infanzia di Gesù. Il calendario liturgico è un po’ complicato: ci fa saltare da Gesù nato a Betlemme a Gesù dodicenne che va al tempio per celebrare con i suoi genitori la Pasqua della Prima Alleanza; poi ci farà tornare a Betlemme per la visita adorante dei Magi, nell’Epifania.
Ho provato a raccogliere la riflessione di oggi attorno a tre parole: lo stupore; l’angoscia; l’importanza della famiglia nella nascita e nello sviluppo della fede.
“Tutti quelli che lo udivano erano pieni di stupore… Al vederlo restarono stupiti” (vangelo)
Stupirsi, meravigliarsi, è il contrario del dare per scontato; è il contrario del racchiudere la realtà e gli avvenimenti dentro criteri già consolidati in noi, così da non restarne scombussolati e andare avanti così come siamo. Riscoprire e celebrare l’Incarnazione del Figlio di Dio (il Natale di Gesù) ha ancora la forza di stupirci? Il graduale manifestarsi in Gesù (dodicenne) del suo essere Figlio di Dio, del suo rapporto con il Padre da riconoscere e da coltivare, riporta stupore nella nostra vita di battezzati? Quando, come, con quale intensità questo rapporto che nasce dal Battesimo per l’Incarnazione del Figlio di Dio può e deve trovare spazio nella nostra vita?
“Ecco, tuo padre e io, angosciati, ti cercavamo” (vangelo)
L’angoscia per avere smarrito Gesù dice con chiarezza quanto ormai Gesù fosse centrale nella vita di Maria e Giuseppe. Riusciamo ancora a pensare a una famiglia di battezzati con la necessità che sia “centrata su Gesù”? Quando le vicende della vita o le nostre scelte ci conducono lontani dal rapporto con Gesù fino a dimenticarci di lui, ci sentiamo smarriti e angosciatidal venir meno della sua presenza nella nostra vita?
“Salirono al tempio, secondo la consuetudine, per la Festa di Pasqua”
L’importanza della famiglia. È lì, celebrando la Pasqua della settimana, che ritroviamo anche noi Gesù, accogliamo il suo vangelo, riceviamo in dono il suo Corpo di “Verbo fatto Carne per noi uomini e per la nostra salvezza”. È lì, celebrando la Pasqua della settimana, che prendono forma la Confermazione del Battesimo (Cresima), il dono dell’Eucaristia (Prima Comunione), la scoperta della propria vocazione (Matrimonio e Ordine Sacro). È lì, per usare le parole della colletta, che “diventiamo partecipi della fecondità dell’amore di Dio Padre”