Le letture della Solennità della Santissima Trinità sono disponibili al seguente link, cliccando qui.
Riflessione
“Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo”
Avete presente l’affermazione: “Tutte le religioni sono uguali”? Avete presente la dichiarazione superficiale e generica: “Io sono credente”, oppure l’altra: “Io sono cristiano a modo mio”? Ogni volta (frequentemente, spero!) che facciamo il segno della Croce in modo consapevole, in realtà affermiamo il contrario: il Dio in cui crediamo, il Dio che ci ha fatto conoscere Gesù Cristo, il Dio in cui siamo stati battezzati, il Dio che abita in noi e nel quale abitiamo è radicalmente differente da quello di qualsiasi altra religione.
È un Dio unico, in tre persone: il Padre, all’origine di ogni vita; il Figlio, Salvatore e Redentore, che ci riconduce alla vita da figli di Dio; lo Spirito Santo, che abita nella Chiesa e in ciascuno di noi. Le tre Persone sono un Dio unico, perché vivono in una comunione totale e perfetta di amore. Lo Spirito di Dio, effuso nella Pentecoste e nei Sacramenti pasquali, ci accompagna nell’immersione (Battesimo) in cui riceviamo vita nuova: vita nel Padre, nel Figlio e nello Spirito Santo. La vita della Trinità è la vita da figli, che è in noi a partire dal Battesimo. Tra poco, professando la nostra fede, proviamo a farlo con maggior lentezza e consapevolezza del solito!
“Si prostrarono… Però dubitarono” (vangelo)
Quello di Gesù è un vangelo di rivelazione difficile da capire e da accogliere: ce lo fanno intuire anche i primi discepoli. Nemmeno i 50 giorni da Pasqua a Pentecoste sono bastati agli apostoli: figuratevi a noi! Certo: fanno uno sforzo e si inginocchiano; ma credere è un’altra cosa, molto più difficile, che coinvolge la vita: anche credere a qualcosa di gioioso, colpiti come siamo dal dolore e dalla fatica nel fare le nostre scelte nel corso della vita.
Provate a rileggere con calma anche la seconda lettura di oggi: testimonia una presenza di Dio, nel rapporto con noi, fatta di cura, di attenzione; la nostra nel rapporto con Lui, al contrario è una presenza superficiale, distratta.
“Andate… Fate discepoli… Battezzateli. Io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo” (vangelo)
Fiducia mal riposta, quella di Gesù? Verrebbe da dire sì! Specialmente se ci sottraiamo (come sembra sempre più frequente tra i battezzati) alla luce della Parola di Gesù e alla forza della Grazia che scaturisce dalla sua Pasqua nei Sacramenti.
“O Dio, ascolta il grido dello Spirito che in noi ti chiama Padre, perché nell’obbedienza alla parola del Salvatore (il Figlio), annunciamo la tua salvezza offerta a tutti i popoli” (colletta).