Santissimo Corpo e Sangue di Cristo (11/6/2023)


Santissimo Corpo e Sangue di Cristo

Le letture della solennità della Santissimo Corpo e Sangue di Cristo sono disponibili al seguente link, cliccando qui.

Riflessione

“Ricordati di tutto il cammino che il Signore, tuo Dio, ti ha fatto percorrere in questi quarant’anni nel deserto” (prima lettura)

Capita sempre più frequentemente di vivere senza cogliere le conseguenze che alcuni avvenimenti dovrebbero avere per la nostra esistenza, senza “ricordare”: questo si sta rivelando deleterio, mortale!

Che cosa siamo chiamati a ricordare oggi davanti al Signore? L’Eucaristia, che è posta al centro di questa celebrazione, ci ricorda quello che il Signore ha fatto e continua a fare per salvarci nel “deserto” che è la nostra vita. Ci conduce a riscoprire che il senso della vita umana non nasce soltanto dalle nostre capacità: dipende dalla fiducia con cui ci affidiamo al Signore.

Nella prima lettura di oggi ritornano parole fondamentali per la vita: nutrire, mangiare, saziarsi. Rapporto complicato quello tra il cibo e la vita! C’è chi si ammala e muore per mancanza di cibo; c’è chi si ammala e muore per eccesso di cibo; abbiamo conosciuto parole come anoressia e bulimia. Fare memoria della Provvidenza di Dio, pregando prima di mangiare, ci aiuterebbe a un rapporto più equilibrato con il cibo.

La convinzione (falsa!) di essere padroni dell’esistenza e dei criteri che la governano sta producendo danni enormi, quasi irreparabili, per l’esistenza umana. Eppure tocchiamo con mano (fino a spaventarci per un momento!) di essere vulnerabili (e talvolta impotenti?) di fronte al male. Ci ritroviamo ad attraversare deserti provocati dall’egoismo e dall’avidità. Abbiamo fame di tenerezza e di comprensione, di misericordia e di fiducia. Abbiamo fame di dignità e di coraggio per riconoscere il valore dell’esistenza umana. È urgente e indispensabile ritrovare le ragioni del vivere, il senso della vita. La persona umana non può essere ridotta solo alla sua condizione biologica e materiale.

“Io sono il pane vivo, disceso dal cielo” (vangelo)

Gesù afferma che nutrendoci di Lui possiamo ritrovare i criteri che danno valore eterno alla nostra vita. Sono i criteri della vita da figli di Dio: quella che nasce dall’amore del Padre: amore che ci parla; amore che si incarna; amore che giunge fino al dono totale di sé: amore che rimane come nutrimento, cibo che sostiene la nostra fragilità. Questo è l’Eucaristia: memoria che salva. Questo è quello di cui siamo chiamati a nutrirci per “ricordare”, per “rivivere”.