Le letture della V Domenica di Pasqua sono disponibili al seguente link, cliccando qui.
Riflessione
“Avvicinandovi al Signore, pietra viva, quali pietre vive siete costruiti anche voi come edificio spirituale” (2° lettura)
Nelle scorse domeniche di Pasqua, la Parola di Dio ci ha accompagnato a riscoprire i “Sette Sacramenti”: il dono attraverso il quale Gesù, Morto e Risorto, per salvarci, ci immerge nella sua Pasqua e ci fa rinascere alla vita di figli di Dio.
In questa Quinta Domenica di Pasqua, il bisogno di convertire la nostra vita di battezzati alla Grazia dei Sacramenti si manifesta in tutta la sua evidenza e urgenza, se consideriamo il suo riferimento ecclesiale: i “Sette Sacramenti”, in realtà, nascono dentro la Chiesa e la edificano; la fanno nascere, la fanno crescere, la fanno vivere.
La Pasqua di Gesù tocca la nostra vita di fede individuale, ma ci chiama a una vita di fede comunitaria, ecclesiale. Il segno sacramentale di Gesù Morto e Risorto per la nostra salvezza è la Chiesa “popolo che Dio si è acquistato perché proclami le opere ammirevoli di Lui, che vi ha chiamato dalle tenebre alla sua luce meravigliosa” (2° lettura).
La comunione di fede vissuta nella Comunità è sorgente e al tempo stesso meta della vita cristiana alimentata al vangelo per nutrire la propria fede individuale: insieme accogliamo la grazia di Dio, insieme le facciamo spazio dentro la nostra vita, insieme la doniamo agli altri. L’esempio portato da S. Pietro (2° lettura) è lampante: ogni pietra è indispensabile per costruire un edificio; ma nessuna, da sola, può considerarsi edificio.
Mi sono chiesto più volte se anche voi abbiate (almeno talvolta) la sensazione sgradevole della estrema frammentarietà che caratterizza la nostra Comunità parrocchiale; se vi rendiate conto di quanto siamo lontani dall’esprimere gruppi di persone che si mettono a servizio della Comunità. Intendiamoci: non sto dicendo che non ci sia nessuno! Ho però l’impressione che le persone generose che si occupano della Comunità siano viste e considerate come “mosche bianche” che non sanno come “ammazzare il tempo”. Io so che non è così: soprattutto lo sa il Signore! Per una volta desidero ringraziare pubblicamente queste persone, anche (spero!) a nome dell’intera Comunità.
“Io pongo in Sion una pietra d’angolo, scelta e preziosa”
“La pietra che i costruttori hanno scartato è divenuta sasso d’inciampo, pietra di scandalo” (2°lett.)
“Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me” (vangelo) Queste parole meriterebbero un’altra riflessione; ci riportano, in conclusione, alla Pasqua di Gesù. Chiediamo la grazia di imparare a considerare il Crocifisso Risorto determinante per la nostra salvezza, ponendolo a pietra d’angolo della nostra vita.