VI Domenica del Tempo Ordinario (16/2/2025)


VI Domenica del Tempo Ordinario

Le letture della VI Domenica del Tempo Ordinario sono disponibili al seguente link, cliccando qui.

Riflessione

Oggi la Parola di Dio ci conduce davanti al Vangelo (Buona notizia) delle Beatitudini: “Cosa rende “beata” (felice) la nostra vita umana?” Non è una domanda da poco, non vi pare? Tutta la nostra vita è protesa alla ricerca della felicità: ci accorgiamo, a nostre spese, che scoprire e realizzare la felicità è tutt’altro che facile. Delle Beatitudini noi conosciamo (dovremmo conoscere!) due versioni: quella che troviamo nel Vangelo secondo Matteo e quella che abbiamo ascoltato oggi, nel Vangelo secondo Luca.

Quattro beatitudini e quattro ammonimenti (“guai a voi”): Gesù usa parole forti e incisive per aprirci gli occhi; per condurci a guardare alla vita al di là delle apparenze, oltre la superficie dalla quale siamo spesso e facilmente catturati; per chiederci se e quanto è decisivo, per noi e per la nostra vita, il rapporto con Dio (“il regno di Dio”).

Il profeta Geremia (prima lettura) ci ha accompagnato davanti al vangelo. Il primo (il principale) peccato, causa e origine di tutti gli altri, è l’idolatria: rifiutare Dio per sostituirlo con cose o persone che non sono Dio (avviene così in tutta la storia riletta come “Storia di salvezza”: Genesi, Esodo, Re); gli esiti dell’idolatria sono sempre tremendi (Caino, diluvio, morte nell’accampamento, esilio). Quando questo avviene (sta avvenendo?), la vita degli uomini diventa come un deserto arido e inospitale; sottraendoci al rapporto con Dio, prima o poi arriviamo ad annullare tutto ciò che rende umana la nostra vita in questo mondo. Forse ci siamo già arrivati (un’altra volta!); comunque è una strada sulla quale ci siamo già abbondantemente inoltrati.

Sarebbe veramente triste se noi cristiani coltivassimo e maturassimo la convinzione che Dio ci stia ricattando per interesse proprio (“Se non fai quello che ti dico, ti maledico; se fai quello che ti dico, ti benedico”): il bene e il male per la nostra vita sono già dentro le nostre scelte, per il solo fatto di averci creduto e di averle scelte.

“Beati voi, poveri…” (vangelo)

L’accumulo dei beni materiali satura la nostra vita: ci rende impermeabili al rapporto con Dio e con gli altri; ci conduce all’illusione di non dover nulla a nessuno; divide l’umanità in vincitori e sconfitti. Al contrario: la verità è che la vita si riceve in dono per farne dono; scaturisce da legami e fa nascere legami.

Gesù ci chiama a una battaglia della mente e del cuore per sottrarci a questo “abbraccio che produce morte” e scegliere liberamente di aprire il cuore ai suoi sentimenti (Quaresima, Conversione, Anno Santo). Lui, il Figlio di Dio, si è fatto uomo per questo: per precederci tracciando la strada; per accompagnarci con la sua Parola e il suo esempio; per sostenerci donandoci la forza della sua Grazia (Sacramenti).

“Beato l’uomo che confida nel Signore” (salmo).