XII Domenica del Tempo Ordinario (20/6/2021)


XII Domenica del Tempo Ordinario

Le letture dell’XII Domenica del Tempo Ordinario sono disponibili al seguente link, cliccando qui.

Riflessione

“Ci fu una grande tempesta”

Ricordate il 27 Marzo 2020? La pandemia cominciava a mostrare il suo volto più tragico e più tremendo di morte. Papa Francesco, solo, di sera, sotto la pioggia, in una piazza S. Pietro deserta, pregava per tutti, davanti al Crocifisso e all’Eucaristia.

La sua preghiera e la sua riflessione partivano dal brano di vangelo che abbiamo ascoltato oggi: anche noi, come i discepoli, impegnati nella traversata che è la vita, da una sponda (la nascita) all’altra (la morte, la vita al di là della morte); anche noi, come i discepoli, inghiottiti da una tempesta; la barca (la nostra vita) diventata improvvisamente e inaspettatamente ingovernabile.

“Non ti importa che siamo perduti?”

Anche noi, come i discepoli, abbiamo Gesù imbarcato con noi, ma, quando dobbiamo affrontare le avversità, abbiamo l’impressione che Egli dorma e rinunci a intervenire.

Ho trovato, in questi giorni, un’immagine: “l’abito delle nostre certezze sulla vita si strappa; noi rimaniamo vestiti di paura”. Avviene quando sperimentiamo la morsa del dolore; quando ci troviamo a fare i conti con la stupidità e la cattiveria degli uomini; quando l’ingratitudine ci colpisce; quando l’arroganza e l’ingiustizia ci umiliano e prevalgono sull’onestà e sulla generosità, sulla competenza e sulla dirittura morale; quando ci assale la paura di essere inghiottiti dalla morte, senza lasciare traccia.

È una riflessione importante: ci riporta davanti alla verità. Ci ricorda che la vita (comunque vada!) è una traversata piena di incognite; è inutile che spendiamo tutte le nostre energie per fingere (e illuderci, e illudere!) che la vita sia una passeggiata in sicurezza, in cui tutto è previsto, tutto è sotto controllo! Ci richiama all’umiltà del nostro essere creature.

“Perché avete paura?”

Noi sappiamo (dovremmo sapere!) che in questa traversata non siamo soli: Dio è imbarcato con noi fin dall’inizio. È una presenza misteriosa (è Dio!), ma, per quanto possibile, Dio ce l’ha fatta conoscere incarnandosi (facendosi uomo) e donandoci il suo Spirito.

Dobbiamo chiedere ed accogliere il dono del discernimento: imparare a dare valore a tutto ciò che può attenuare le fatiche della “traversata”, nostra e degli altri; rinunciare a tutto ciò che può appesantire “la barca”: tutta l’umanità è sulla stessa barca; tutta una comunità è sulla stessa barca; ogni famiglia è sulla stessa barca; ogni coppia è sulla stessa barca!

“Non avete ancora fede?”

In questi giorni leggevo: “Abbiamo tonnellate di religione, ma non abbiamo un granello di fede”. È una frase scritta almeno 50 anni fa, anche di più. Oggi, forse, è ancora peggio: è venuta a mancare anche la religione; il rapporto con le cose materiali ha soverchiato e seppellito il rapporto con Dio, non solo negli adolescenti e nei giovani (sarebbe anche un po’ fisiologico!), ma anche in molti (troppi!) battezzati adulti.

In queste condizioni, fatta salva la forza della grazia di Dio, si fatica persino a trovare un senso compiuto al Battesimo dei bambini.

“Furono presi da grande timore”

Niente a che vedere con la paura: è il “santo timor di Dio”, il settimo dono dello Spirito Santo. Ci riconduce all’umiltà del nostro essere creature, bisognose sempre di misericordia che salva. Ci ricorda l’amore di Dio per noi: per guidarci, accompagnarci e sostenerci nel cammino della nostra vita, si è fatto uomo “per noi uomini e per la nostra salvezza”. Ci ha resi figli, nel Figlio. Potremmo e dovremmo continuare l’elenco dei doni di Dio nella nostra vita.

“O Dio, rendi salda la fede dei tuoi figli; nelle tempeste della vita, possano scoprire la tua presenza forte e amorevole”. (colletta)