XII Domenica del Tempo Ordinario (25/6/2023)


XII Domenica del Tempo Ordinario

Le letture della XII Domenica del Tempo Ordinario sono disponibili al seguente link, cliccando qui.

Riflessione

“Strada facendo, predicate, dicendo che il regno dei cieli è vicino” (vangelo)

Domenica scorsa il Vangelo ci ha riproposto la chiamata che nasce dal Battesimo: la missione di rivelare agli altri quanto ognuno di noi vale davanti a Dio, la gioia per il dono del Padre (che è il Figlio fatto uomo); la missione di ridonare fiducia, di rinsaldare quello che è malfermo; l’impegno a far ritrovare motivi e contenuti per dare senso alla vita umana (il regno dei cieli).

Il confronto con la realtà in cui siamo immersi e con le motivazioni e le capacità che accompagnano la nostra vita non è consolante: non lo era neanche per i dodici apostoli, i primi inviati.

“Non abbiate paura” (vangelo)

La raccomandazione di Gesù è chiara e insistente: smettere di fare i conti soltanto con le proprie capacità; concentrarci, prima di tutto, su Colui che si fida di noi: fino a chiamarci per affidarci una missione; fino a offrirci e donarci la possibilità di portare la nostra vita nell’intimità della sua vita.

“Non abbiate paura”

C’è sempre (c’è sempre stata) la possibilità di incontrare opposizione a questo annuncio del regno: ne sono testimoni Geremia, Gesù, gli Apostoli, i martiri di ogni epoca. Qualche volta l’opposizione si manifesta come persecuzione; altre volte come contestazione; molto spesso come indifferenza.

Proprio questa esperienza potrebbe (dovrebbe?) riportare alla luce in noi quello che cerca il nostro cuore: per cosa si appassiona, per cosa siamo disposti a mettere in gioco la nostra vita. Il Signore ci chiama ad annunciare “le ragioni della nostra fede”: quelle da cui nascono la pace interiore, la speranza, la forza che sostiene il nostro cammino.

Tutto questo si nutre di interiorità: spazio e tempo dedicati assiduamente a Dio, alla grazia che ci è donata attraverso la Pasqua di Gesù e il dono dello Spirito Santo. È proprio l’opposto di quello che domina di questi tempi: esteriorità, apparire, vuoto!

“Non abbiate paura”

Se la nostra fede non ha radici profondamente piantate del rapporto con Dio (cuore a cuore), non può reggere il confronto con le forze che le si oppongono. Se il nostro cuore non ospita più nulla che nasca dalla fede (il vuoto!), diventa luogo in cui trova spazio il male.

Di questo dovremmo avere paura: un’esistenza rinchiusa egoisticamente in sé, preoccupata solo di sé. Il male da temere è smarrire le ragioni stesse del vivere: proprio quelle annunciate dal Vangelo di Gesù e donate a noi dalla Pasqua di Gesù.