Le letture della XIII Domenica del Tempo Ordinario sono disponibili al seguente link, cliccando qui.
Riflessione
“Chi è dunque costui, che anche il vento e il mare gli obbediscono?”
Domenica scorsa il Vangelo si concludeva con questa domanda rivolta a noi e alla nostra fede: “Chi è Gesù per te?”. Il versetto al Vangelo di oggi ci suggerisce una risposta: “Il Salvatore nostro Gesù Cristo ha vinto la morte e ha fatto risplendere la vita”.
Vita e morte; salute e malattia. La vita di ciascuno di noi è toccata e segnata da queste esperienze: nel corpo e nello spirito; possiamo mettere noi stessi (a ragione!) al posto di Giairo e di sua figlia, al posto della donna malata e senza più prospettive umane di guarigione.
“Spendendo tutti i suoi averi senza alcun vantaggio, anzi piuttosto peggiorando” (vangelo)
La ferita umana è incurabile di fronte ai suoi limiti e alla morte. Guardando con attenzione ai nostri stili di vita oggi, possiamo dire di essere consapevoli della malattia che patiamo. Sembra però (purtroppo) che la ricerca di soluzioni abbia imboccato percorsi devastanti: ricerca del benessere in tutte le sue forme (quelle giustificabili e quelle moralmente non accettabili); dipendenze di vario tipo fin da età impensabili (dalle droghe, dall’alcol, dai soldi). Per contro aumenta ed è sempre più evidente la frustrazione di non riuscire ad avere risultati soddisfacenti: ecco allora in agguato le depressioni e le scelte estreme, fino alla decisione di rinunciare alla vita.
“Non permise a nessuno di seguirlo, fuorché a Pietro, Giacomo e Giovanni” (vangelo)
Sono ancora e sempre più necessari testimoni della salvezza che Gesù è in grado di donarci: lo erano allora, ne abbiamo bisogno oggi; noi siamo chiamati ad esserlo, in forza del Battesimo.
I due episodi che compongono questa pagina di Vangelo non sono soltanto messi uno accanto all’altro; si incastrano uno nell’altro: lo si capisce da alcuni particolari. La donna è malata da dodici anni, la figlia di Giairo ha dodici anni: due storie di vita feconda che sembrano interrotte e finite, e invece rinascono; Gesù si rivolge a tutte e due chiamandole “figlia”; la loro guarigione è chiamata “salvezza”; la fede in Gesù si esprime con un gesto identico (gettarsi ai piedi di Gesù); il timore e il tremore di chi scopre di essere davanti al Salvatore.
“Figlia, la tua fede ti ha salvata” “Non temere, soltanto abbi fede”
Il Vangelo di oggi ci chiama a confrontarci davanti a Gesù sulla fede e a riconoscere il dono pasquale della sua grazia.
“Ti esalterò, Signore, perché mi hai risollevato” (salmo)
“O Padre, rinvigorisci la nostra fede, perché nell’incontro con il tuo figlio Gesù sperimentiamo ogni giorno la sua vivificante potenza (colletta).