XIV Domenica del Tempo Ordinario (6/7/2025)


XIV Domenica del Tempo Ordinario

Le letture della XIV Domenica del Tempo Ordinario sono disponibili al seguente link, cliccando qui.

Riflessione

Domenica scorsa la Festa Solenne dei Santi Apostoli Pietro e Paolo ci ha dato l’opportunità di riflettere sul nostro rapporto di battezzati con la Chiesa. Proviamo a continuare il nostro cammino in quella direzione.

“Il Signore designò altri settantadue e li inviò a due a due” (vangelo)

Il numero settantadue è simbolico: fa riferimento al Libro della Genesi che elenca settantadue nazioni a comporre l’intera umanità. Dunque Gesù affida alla Chiesa la missione di annunciare il Vangelo del Regno di Dio a tutte le genti: ecco perché “la messe è abbondante, ma sono pochi gli operai”.

Oltre tutto, se fino a pochi decenni fa la “missione” poteva apparire rivolta dalla Chiesa europea alle popolazioni degli altri continenti, oggi non è più così: per capirlo, basterebbe osservare da dove vengono gli ultimi due papi, Francesco e Leone; l’annuncio del Regno di Dio è tornato ad essere urgente anche qui: in Europa, in Italia, ad Albosaggia.

Interessante anche mettere in evidenza alcuni verbi presenti nel Vangelo: “pregate; andate; non portate borsa né sacca (scopritevi poveri); guarite le ferite (a partire da quelle dei cuori), portando pace, riconciliazione (Giubileo).

“Vi mando come agnelli in mezzo a lupi” (vangelo)

“Agnelli”, come Gesù Agnello di Dio: per costruire la Nuova Alleanza (il Regno di Dio), dona la propria vita. Era stato così anche per la Prima Alleanza. La promessa di Gesù, dunque, non coincide con un’esperienza di vita personale (individuale) appagante e dolce.

“Lupi”. La missione che Gesù ci affida come battezzati (la sua chiamata) ci invia a confrontarci con coloro che seminano terrore e morte, che hanno il potere di “sbranare e divorare i più deboli e vulnerabili” (e lo fanno sempre più apertamente e spudoratamente); con coloro che se ne approfittano, illudendosi così di riempire di felicità e soddisfazioni la propria vita individuale. In realtà si ritrovano (e ci fanno ritrovare) a fare i conti con una vita che ha perso le tracce del suo significato umano.

“I settantadue tornarono pieni di gioia…Anche i demoni si sottomettono a noi nel tuo nome” (vangelo)
“Rallegratevi perché i vostri nomi sono scritti nei cieli” (vangelo)

È la gioia di chi ha scoperto la consapevolezza di non essere dentro una vita senza senso; è la gioia di sentirsi “chiamati per nome” da Dio; è la gioia dell’essere discepoli di Gesù. È la “gioia santa dell’essere liberati dalla schiavitù del peccato” (colletta).