XXI Domenica del Tempo Ordinario (27/8/2023)


XXI Domenica del Tempo Ordinario

Le letture della XXI Domenica del Tempo Ordinario sono disponibili al seguente link, cliccando qui.

Riflessione

La riflessione di oggi risente (forse!) del fatto che ho iniziato a preparare e a inviare le lettere che invitano i genitori dei bambini battezzati a un incontro, in vista della Iniziazione Cristiana di loro figli: primo annuncio, evangelizzazione, discepolato, Prima Confessione, Cresima, Prima Comunione. Ho preso lo spunto iniziale da due titoli: “Oltre l’opinione” e “Cosa vedete in me?”.

“La gente, chi dice che io sia?” (vangelo)

Fino a che si era trattato di riportare le opinioni della gente, i discepoli se l’erano cavata bene. Anche noi siamo abbastanza bravi a discutere sui “luoghi comuni”, magari misurando il presente con il metro del passato. È come un meccanismo di difesa: registrare gli eventi (i fatti), invece che interpretarli; interpretare, invece di lasciarsi interpellare; fermarsi alla superficie della cronaca, invece di provare a “leggersi dentro”.

“Ma voi, chi dite che io sia?” (vangelo)

Quando un incontro diventa una relazione, l’altro/a dovrebbe fare la differenza nella mia vita (oppure no!?). Gesù incalza gli apostoli per costringerli a rileggere che cosa significa la sua presenza nella loro vita: “Chi sono io per te? Cosa è cambiato nella tua vita da quando mi hai incontrato? Cosa hai colto e accolto di me nella tua vita? Avermi incontrato o meno è per te la stessa cosa?”

“Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente” (vangelo)

Pietro, pur trovandosi di fronte agli stessi eventi (parole e segni) che hanno vissuto gli altri apostoli, si lascia illuminare dalla luce che viene da Dio; permette che quegli eventi gli parlino in modo nuovo; quei segni, per lui, possono essere soltanto i segni del Messia tanto atteso (il Cristo). “Tu, per me, non sei un personaggio del passato; tu, per me, sei ragione di vita”.

“Né carne, né sangue te l’hanno rivelato, ma il Padre mio che è nei cieli” (vangelo)

“La carne e il sangue” possono condurci a scoprire e a trasmettere informazioni sulla vita e sul suo uso; ma il senso pieno della vita, per un battezzato, è scoperto, accolto e trasmesso solo da chi, animato dalla fede, ha messo la sua vita in mano a Dio.

“O Padre, dona a quanti riconoscono in Gesù di Nazaret il Figlio del Dio vivente di diventare pietre vive per l’edificazione del tuo regno” (colletta)

Vedete? Siamo tornati là dove la riflessione è iniziata! Che tipo di relazione con Gesù stanno vivendo i genitori che hanno chiesto il Battesimo per i propri figli? Sono disposti a farsi carico del coinvolgere i propri figli in una esperienza di fede che conduca a capire a cosa è chiamata la nostra vita qui sulla terra; quale forza di rinnovamento nasce dalla fede e (al contrario!) cosa accade quando una persona umana trasforma quello che è solo un mezzo per vivere in unico scopo della sua vita?

“Allora ordinò ai discepoli di non dire ad alcuno che egli era il Cristo (vangelo)

Ricordiamola quest’ultima frase del vangelo di oggi. Ci suggerisce che forse (forse!!) in alcuni casi possa rivelarsi più giusto e onesto non chiedere il Battesimo per i propri figli. Domenica prossima scopriremo (forse!) perché.