XXII Domenica del Tempo Ordinario (3/9/2023)


XXII Domenica del Tempo Ordinario

Le letture della XXII Domenica del Tempo Ordinario sono disponibili al seguente link, cliccando qui.

Riflessione

“Ordinò ai discepoli di non dire ad alcuno che egli era il Cristo”.

Ricordate? Il vangelo di domenica scorsa terminava con questa frase. Come mai? Perché? L’inizio del vangelo di oggi ci aiuta a capirlo.

“Gesù cominciò a spiegare (letteralmente: “a dimostrare”) ai suoi discepoli”.

Gesù, il Maestro, sa che i suoi discepoli non hanno ancora capito e accettato (accolto) quello che lui, al contrario, ha già capito e accolto da parte del Padre. La risposta di Pietro, a nome dei discepoli, era giusta (“Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente”); ma rimaneva nell’aria l’equivoco: l’affermazione di Pietro era “secondo la carne”(la logica degli uomini), oppure esprimeva l’adesione al progetto di Dio (la logica di Dio)? Quale progetto?

“Gesù doveva andare a Gerusalemme, e soffrire molto, e venire ucciso, e risorgere”.

Il rapporto con Dio (il regno di Dio), se è vero e sincero, richiede una conversione profonda, una vita che rinasce del tutto nuova rispetto a prima. Questo, per noi, dovrebbe segnare il nostro Battesimo: immersione dentro la Pasqua di Gesù che muore e risorge!

“Pietro prese in disparte Gesù e si mise a rimproverarlo, dicendo: <Dio non voglia, Signore; questo non ti accadrà mai>”.
“Va’ dietro a me, Satana! Tu mi sei di scandalo, perché non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini!”.

In un attimo, Pietro passa dall’essere “pietra su cui edificherò la mia chiesa” a “Satana”. “Va’ dietro a me”: come deve fare un discepolo per seguire il Maestro. “Mi sei di scandalo”: sei pietra che mi fa inciampare mentre cerco di vivere da Figlio di Dio.

“Se qualcuno vuole venire dietro a me”.

Dopo aver spiegato la propria vita di Figlio/Cristo, Gesù la propone a noi: a chi sceglie di essere suo discepolo. “Se”: dobbiamo sceglierlo! Non siamo costretti: è una opportunità, non una condanna!

“Rinneghi se stesso”: questa rinuncia è fondamentale, radicale; ci riporta alla “Professione di fede battesimale”; è spiegata bene anche da S. Paolo (seconda lettura).

“Prenda la sua croce”: è un cammino faticoso, in salita, contro corrente; inizia con un gesto di amore da parte di Dio e si sviluppa attingendo a questo amore misericordioso, per rispondere amando fino in fondo.

“Perché chi vuole salvare la propria vita, la perderà”: non si tratta di disprezzare la vita su questa terra, ma di impegnarla a donare con amore. E’ l’unico modo per salvarla!

Alla fine, rimane la domanda: “Chi seguire? Il “Cristo di Dio”, Gesù, oppure il “Cristo di Pietro”? Noi abbiamo provato a rispondere: “Ha sete di te, Signore, l’anima mia”.