XXIII Domenica del Tempo Ordinario (8/9/2024)


XXIII Domenica del Tempo Ordinario

Le letture della XXIII Domenica del Tempo Ordinario sono disponibili al seguente link, cliccando qui.

Riflessione

“Ha fatto bene ogni cosa: fa udire i sordi e fa parlare i muti” (vangelo)
“Loda il Signore, anima mia” (salmo)

Siamo qui a Messa per questi motivi: farci guarire; lodare e ringraziare il Signore. Ormai (lo sappiamo!) nessun battezzato viene più a Messa perché si sente obbligato: se così fosse, dovremmo essere molti di più. Veniamo (io spero!) perché siamo consapevoli di essere malati, di avere bisogno: non tanto (o soltanto) per le malattie del corpo; la condizione del sordomuto è simbolica e ci riguarda tutti; rimanda alla sordità del nostro cuore!

Dicono che il non riuscire a parlare dipenda dal non poter sentire: non riusciamo più ad ascoltare; diventiamo sempre più impermeabili a tutto; non abbiamo più tempo per dare spazio a chi ha bisogno di ascolto (bambini, ragazzi, adolescenti, giovani, adulti, anziani). Quando chiedono a Gesù qual è il primo comandamento, Gesù risponde: “Ascolta, Israele”; poi prosegue: “Amerai…”. Il rito del Battesimo si conclude con un gesto che imita quello di Gesù col sordomuto: “Il Signore Gesù, che fece udire i sordi e parlare i muti, ti conceda di ascoltare presto la sua Parola e di professare la tua fede”.

“Gli portarono un sordomuto e lo pregarono di imporgli la mano” (vangelo)

Da soli (battezzati bambini) non possiamo andare davanti a Gesù per essere guariti: dobbiamo essere accompagnati; ne abbiamo diritto. Accompagnati da una Comunità (solo catechiste/i?); accompagnati dai genitori che hanno chiesto il Battesimo per noi. È il percorso della Iniziazione Cristiana dei bambini battezzati.

“Uscito dalla regione di Tiro, passando per Sidone, in pieno territorio della Decapoli” (vangelo)

Gesù è fuori dai confini del popolo di Israele: esce, attraversa; va dove c’è bisogno di essere ascoltati e accolti; va dove c’è consapevolezza di essere ammalati; non vuole diventare “proprietà di qualcuno”; non vuole “farsi mettere il cappello” da qualcuno per essere usato come bandiera contro altri.

“Allora si apriranno gli occhi dei ciechi e si schiuderanno gli orecchi dei sordi” (prima lettura)

Chissà se qualcuno si accorge che questa promessa di Dio, attraverso il profeta Isaia, la cantiamo ogni sera alla Novena di Natale. L’attesa è finita; Dio ha mantenuto la promessa!

“Loda il Signore, anima mia”.