Le letture della XXIX Domenica del Tempo Ordinario sono disponibili al seguente link, cliccando qui. Durante questa domenica si celebrano nella nostra Parrocchia la Festa della Comunità.
Riflessione
“I farisei tennero consiglio per vedere come cogliere in fallo Gesù nei suoi discorsi” (vangelo)
Dopo le parabole per farci conoscere e accogliere il “Regno dei cieli”, ecco “le controversie”. Quelli che non vogliono accogliere, si mettono a discutere con Gesù; la loro intenzione non è sincera: non desiderano capire!
“Sappiamo bene, fratelli amati da Dio, che siete stati scelti da lui” (prima lettura)
Oggi celebriamo la Festa della nostra Comunità che si rimette in cammino: riconosciamo che nasce dal Battesimo che ci accomuna, dal rapporto con Dio riscoperto e accolto come unico Signore (di chi è “l’immagine che porto in me”?).
“Grande è il Signore e degno di ogni lode” (salmo)
“Rendete a Cesare quello che è di Cesare, ma date a Dio quello che è di Dio” (vangelo)
Ma veniamo al centro del vangelo di oggi. Gesù non dà una risposta evasiva, per paura di compromettersi. Tutt’altro: porta il discorso un passo indietro, all’origine.
“Chiediti, prima di tutto, chi è Dio per te”: non puoi mettere “alla pari” Cesare e Dio, come se fossero equivalenti; Dio è l’unico che sei chiamato ad adorare; a Dio devi dipendenza, al potere politico devi rispetto, conservando però la tua libertà nei suoi confronti.
In ogni situazione civile o politica, devi salvaguardare i diritti di Dio. Lo stato non può erigersi a valore assoluto: non può arrogarsi diritti che (per un cristiano) competono solo a Dio; non può assorbire tutto il cuore dell’uomo; non può sostituirsi alla coscienza. Nascono così i martiri di ieri e di oggi!
“A Dio quello che è di Dio”: a Dio appartengo come un figlio appartiene al Padre: tra noi c’è un rapporto d’amore. In me Dio ha impresso la sua immagine e il suo sigillo.
Un’ultima riflessione dalla prima lettura di oggi. Ciro, re di Persia, è il successore del potere politico che ha sconfitto, sottomesso e sottoposto all’esilio il popolo di Israele.
Dio trasforma Ciro in liberatore del popolo, come un nuovo Mosè: Ciro diventa strumento privilegiato nelle mani di Dio “sebbene tu non mi conosca”. Veramente, Dio è il Signore!
Colletta: “Dio onnipotente ed eterno, donaci di orientare sempre a te la nostra volontà e di servirti con cuore sincero”.
BUON CAMMINO, COMUNITA’ DI ALBOSAGGIA.