Le letture della XXV Domenica del Tempo Ordinario sono disponibili al seguente link, cliccando qui.
Riflessione
“Gesù e i suoi discepoli attraversavano la Galilea” (vangelo)
Come domenica scorsa: uno è discepolo solo se e fino a quando rimane in cammino dietro a Gesù. Come domenica scorsa: Gesù insegna ai suoi discepoli dove conduce il cammino suo e di chi lo segue come discepolo. È il secondo annuncio riguardo al “come” lui diventerà Cristo, il Salvatore della nostra vita umana; di come la nostra vita può realizzare il Battesimo (immersione) nella sua Pasqua; di come si pensa la vita “secondo Dio e non secondo gli uomini”.
“Il Figlio dell’uomo viene consegnato nelle mani degli uomini e lo uccideranno; ma, una volta ucciso, dopo tre giorni risorgerà” (vangelo)
Perché solo la vita come l’ha intesa e l’ha vissuta Gesù ha un valore più forte della morte e che perdura al di là della morte.
“Essi però non capivano e avevano timore di interrogarlo” (vangelo)
Difficile anche per noi da capire: quello di Gesù e quello del mondo sono due cammini opposti; anche noi discepoli/battezzati di oggi camminiamo (almeno nelle intenzioni, spero!) dietro a Gesù, ma il nostro cuore ci tira in una direzione diversa, che ci allontana da lui. Il Signore Gesù rovescia i criteri che segnano ciò che conta davvero: per noi una persona vale a partire dal suo ruolo sociale, dal successo che ha costruito, dal lavoro che svolge, dai soldi che possiede; per Gesù (per Dio) una persona vale per quello che dà, per la sua capacità di servizio. E questo ha il sapore della croce: servire con il dono della propria vita quelli che hanno bisogno di ricevere e non hanno da restituire.
“Di che cosa stavate discutendo per la strada? Ed essi tacevano. Per la strada avevano discusso tra loro chi fosse il più grande” (vangelo)
Di che cosa si occupano le nostre discussioni ogni giorno? Capite perché è ridicola l’obiezione dei battezzati che scelgono di non venire più? (Va in chiesa, ma è peggio di me che non ci vado!) Al contrario: vado in chiesa perché altrimenti non mi accorgo più di quanto è ammalato e deve cambiare il mio cuore e in me mette radici il “pensare secondo gli uomini” invece che il “pensaresecondo Dio”, da battezzato; con le conseguenze (tremende!) che scopriamo e vediamo ogni giorno attorno a noi e scopriamo ogni giorno nel nostro cuore.
“Preso un bambino, lo pose in mezzo a loro” (vangelo)
Un bambino è impotente: ha bisogno di tutto. Un bambino è piccolo: dipende dai grandi; ha bisogno di ricevere tutto come un dono. O siamo nel rapporto con Dio come bambini, o non siamo in questo rapporto che salva la nostra vita.