Le letture della XXVI Domenica del Tempo Ordinario sono disponibili al seguente link, cliccando qui.
Riflessione
Invitando a questa “Festa della Famiglia” le coppie che celebrano anniversari significativi di matrimonio, scrivevo loro: “La società nella quale viviamo stenta sempre più a riconoscere la famiglia nata dal matrimonio come nucleo fondamentale della vita umana. Il vostro anniversario, festeggiato nella Comunità e con la Comunità può diventare motivo di riflessione, di riconoscenza e di gioia per tutti noi”. Sono profondamente convinto di questo: sono parole che corrispondono ai sentimenti che provo nel cuore e mi accompagnano (nel bene e nel male) nel mio ministero pastorale in favore dei battezzati della nostra Comunità. Dunque, anzi tutto, grazie, a titolo personale e a nome della nostra Comunità, per la vostra testimonianza; prende e conserva la sua forma attraversando le vicende della vita: quelle gioiose, ma anche quelle faticose e dolorose.
In questa circostanza si presenta una coincidenza non programmata, non cercata, non voluta: la Chiesa celebra oggi la “110° Giornata del migrante e del rifugiato”. È come se il Signore, in questa ricorrenza gioiosa, ci invitasse a “girare la medaglia” per contemplarne anche l’altra faccia: quella della famiglia sconvolta e distrutta dalle vicende della vita. Le famiglie dei migranti e dei rifugiati subiscono la loro rovina a causa di molti motivi: condizioni climatiche avverse vicino e lontano da noi), politiche economiche dissennate, guerre, distruzioni. Le nostre famiglie potrebbero apparire privilegiate rispetto a queste cause tragiche. In realtà sono anch’esse sotto l’aggressione di stili e di logiche di vita che causano difficoltà e ostacoli al loro formarsi e al loro sopravvivere. E’ tempo di crisi!
Il riferimento ai “precetti del Signore che fanno gioire il cuore” è sempre più raro e più difficile da cogliere e da seguire: anche da parte dei battezzati. Proprio a partire dal Battesimo riscoperto e riconosciuto nel suo valore di salvezza potrebbe (dovrebbe!) prendere forma nel Sacramento del Matrimonio quel rapporto di Grazia tra Dio e noi descritto nel Salmo Responsoriale: un rapporto che “rinfranca l’anima, illumina e rende saggia la nostra vita, si conserva nel tempo, ci preserva da un orgoglio immotivato”. Invece i nuovi nuclei familiari nascono oggi a prescindere dal Sacramento del Matrimonio, con la convinzione di poter sostenere le proprie speranze di sopravvivenza facendo affidamento sulle proprie forze.
“La tua parola, Signore, è verità; consacraci nella verità”
“O Dio, effondi il tuo Spirito, perché ogni battezzato sia ricco del tuo dono, e a tutti i popoli della terra siano annunciate le meraviglie del tuo amore” (colletta)