XXVII Domenica del Tempo Ordinario (6/10/2024)


XXVII Domenica del Tempo Ordinario

Le letture della XXVII Domenica del Tempo Ordinario sono disponibili al seguente link, cliccando qui.

Riflessione

Non vi nascondo che, accingendomi a preparare l’omelia per questa domenica, ho avuto un attimo di smarrimento. È difficile commentare la prima lettura e il vangelo di oggi evitando la tentazione di leggerli come un giudizio di condanna nei confronti di situazioni di coppia sempre più diffuse ai nostri giorni: convivenze, separazioni, divorzi.

Mi è stato di aiuto rileggere il capitolo 8 della Esortazione apostolica di Papa Francesco (“Amoris laetitia”), pubblicata nel 2026 al termine del Sinodo sulla famiglia: rimando le persone di buona volontà a cercarlo e a leggerlo. Mi è stato di aiuto anche collegare questa riflessione con la Festa della Famiglia (appena celebrata) e con il cammino di Iniziazione Cristiana, che in questi giorni stiamo riproponendo alle famiglie dei bambini battezzati: due momenti importanti nella vita della nostra Comunità. Mi limiterò a commentare le due risposte di Gesù presenti nel Vangelo che abbiamo ascoltato.

“Dall’inizio della creazione” (vangelo)

Gesù, nella sua risposta, rimanda al Libro della Genesi (prima lettura). La volontà di Dio, il suo progetto su noi “creati a sua immagine”, era che noi fossimo il segno vivente della sua Alleanza con l’umanità: un’Alleanza che, da parte sua, è senza rimpianti, rimane costante sempre e comunque; Dio è un “Dio fedele” da sempre e per sempre. La realtà della nostra vita (la vede con chiarezza anche Gesù!) è diversa: manifesta tutta la nostra fatica a tenere fede in modo perfetto e costante all’Alleanza con Dio e tra noi. È la realtà: dobbiamo guardarla con umiltà paziente e affrontarla, ma nella consapevolezza che non corrisponde a quello che Dio vuole per noi; scopo del nostro essere creati a sua immagine non è la nostra realizzazione individuale cercata comunque e a qualunque costo: è l’Alleanza, donata, rinnovata, nutrita dalla Grazia di Dio.

“Quello che Dio ha congiunto” (vangelo)

Una bella traduzione più letterale dice: “Quello che Dio ha unito sotto lo stesso giogo”; da qui nascono le parole “coniugare” e “coniuge”. Dovremmo forse riflettere sullo scopo del “giogo”.

“Per la durezza del vostro cuore” (vangelo)

Anche qui mi ha colpito una traduzione più difficile, ma più profonda: “Per l’incirconcisione del vostro cuore”: il nostro essere rimasti pagani nel cuore (nonostante il Battesimo!?); distanti dall’Alleanza con Dio, capaci di contraddirla; bisognosi che Dio rimanga fedele e continui ad amarci con misericordia. Questo ci avvicina alla seconda risposta di Gesù.

“Chi non accoglie il regno di Dio come un bambino non entrerà in esso(vangelo)

Non posso dilungarmi su queste parole (anche per motivi di tempo!). Per sentire la tenerezza di Dio, dobbiamo riconoscerci piccoli, bisognosi di salvezza; dobbiamo cacciar via l’illusione di essere orgogliosamente autosufficienti, di bastare a noi stessi, di non aver bisogno di Dio. A questo dovrebbe condurci (adulti e bambini!) l’Iniziazione Cristiana.