XXVIII Domenica del Tempo Ordinario (13/10/2024)


XXVIII Domenica del Tempo Ordinario

Le letture della XXVIII Domenica del Tempo Ordinario sono disponibili al seguente link, cliccando qui.

Riflessione

“Mentre Gesù andava per la strada, un tale gli corse incontro e, gettandosi in ginocchio davanti a lui, gli domandò: Maestro buono, che cosa devo fare per avere in eredità la vita eterna?”

Al termine di questa Messa in cui alcuni ragazzi della nostra Comunità celebreranno la Prima Comunione, faremo la foto di gruppo; ma questa frase del Vangelo potrebbe (dovrebbe!) essere la vera fotografia di questa giornata.

“Gesù andava per la strada”: la strada della nostra vita.

In questi anni avete avuto tra le mani alcuni libri di catechismo: li avete sfogliati con i vostri genitori oltre che con le vostre catechiste? Il primo di essi era intitolato “Io sono con voi”: Gesù è entrato nella nostra vita il giorno del nostro Battesimo; da quel momento in poi percorre con noi (in comunione con noi) la strada sulla quale camminiamo con la nostra vita.

“Gli corse incontro”. Il secondo catechismo era intitolato “Venite con me”: noi adulti, voi genitori, voi ragazzi, veramente gli siamo corsi incontro? Oppure abbiamo camminato svogliatamente verso questo giorno di comunione trascinando stancamente i piedi, fermandoci spesso e volentieri qua e là, rallentando lo sviluppo di questo rapporto tra Gesù e noi, o addirittura dimenticandolo e ignorandolo di proposito?

“Gettandosi in ginocchio davanti a lui”: riconoscendo in Gesù il Signore, il volto di Dio Padre che ci ha donato la sua vita, il suo amore.

“Allora Gesù fissò lo sguardo su di lui e lo amò”. Oggi Gesù fissa il suo sguardo su ciascuno di noi, perché la fede è un rapporto: nasce come dono di Dio che desidera con tutto il cuore di salvare la nostra vita; cresce soltanto se noi riconosciamo questo amore e lo accogliamo liberamente e con gioia.

In Gesù che dona la sua vita per noi ci viene offerto il vero volto di Dio; noi possiamo lasciarci amare (continuare ogni settimana a venire alla Messa e a nutrirci di Gesù nell’ascolto della Parola e nella Comunione), oppure possiamo tirarci indietro. Ecco dove nasce, rinasce e si nutre questo rapporto con Dio che ci salva: in questo sguardo di amore da accogliere.

“Una cosa sola ti manca! Va’, vendi quello che hai; avrai un tesoro in cielo; e vieni. Seguimi”.

Gesù oggi ci dice: “Ti manco io!”. Ma noi avremo il coraggio e la forza di rinunciare a qualcosa per tenere libero lo spazio dove poter continuare a “fare comunione”?

“A queste parole, egli si fece scuro in volto e se ne andò rattristato; possedeva infatti molti beni” e non era disposto a rinunciare a nulla per rendere possibile la comunione con Gesù. Quella descritta nel Vangelo di oggi è’ una “festa di Prima Comunione” iniziata bene, ma finita male!

“Quanto è difficile entrare nel regno di Dio! E’ più facile che un cammello passi per la cruna di un ago”.

Si tratta di “entrare”, cioè di uscire da un modo nostro di intendere la vita per impararne un altro, molto diverso: quello di Gesù; si tratta di affezionarsi a Gesù per lasciarci accompagnare da lui ad entrare. Solo allora questo diventa possibile: “Tutto è possibile a Dio”. E la festa di oggi può continuare per sempre: “avremo in eredità la vita eterna”.