XXXI Domenica del Tempo Ordinario (3/11/2024)


XXXI Domenica del Tempo Ordinario

Le letture della XXXI Domenica del Tempo Ordinario sono disponibili al seguente link, cliccando qui.

Riflessione

“Qual è il primo di tutti i comandamenti?” (vangelo)

Già il fatto che qualcuno si ponga questa domanda, non è da poco! Nel Vangelo capita frequentemente di imbattersi in “scribi e farisei” che fanno domande a Gesù “per metterlo alla prova”, per tendergli tranelli. Questa volta non è così: lo scriba appare sincero nella sua domanda a Gesù. Lo si capisce anche dalle sue parole successive: “Hai detto bene, Maestro e secondo verità”.

E Gesù risponde allo scriba: “Il primo è: Ascolta, Israele!”. Abitualmente, almeno a me, viene spontaneo partire subito dopo (“Amerai”); ma, secondo Gesù, c’è una condizione preliminare che rende possibile capire e accogliere il precetto dell’amore: “Ascolta!”; lascia che il silenzio permetta alla Parola di raggiungere il tuo cuore; lascia che la Parola ti riporti là dov’eri e dove Dio ti ha raggiunto con il suo “regno”; chiediti cosa è cambiato nella tua vita frequentando Dio, la sua Parola e la sua Grazia.

Nella tradizione dei monaci, si dice che la Parola di Dio va “ruminata”, perché possa raggiungere ogni ambito della vita. Allora (solo allora) potremo tentare di capire e di impegnare la vita ad “amare il Signore Dio con tutto il cuore, l’anima, la mente, la forza; e il prossimo come noi stessi”: sarà il “minimo da fare” dopo il “massimo già fatto da lui”.

“Non sei lontano dal regno di Dio” (vangelo)

Anche questa parola un po’ mi sconcerta: “Non sei lontano, ma non ci sei ancora entrato. Regno di Dio è là dove il prossimo è amato. Non è per caso che Gesù va a prendere il secondo comandamento dal Libro del Levitico e lo mette accanto al primo, preso dal Libro del Deuteronomio: Gesù vuole segnare la differenza tra la Prima e la Seconda Alleanza, quella che Dio ci dona nel Figlio fatto uomo, morto e risorto per noi. Non si può amare Dio senza amare il prossimo: amare il prossimo è il segno (l’unico vero segno!) che amiamo Dio. E’ perfettamente inutile sbandierare altri (presunti) segni di amore verso Dio, mentre si guarda al prossimo come a un intralcio o (peggio ancora!) come a un nemico.

Chiediamo la grazia di continuare ad avere il coraggio di interrogare Gesù e di ascoltare la sua risposta.