XXXII Domenica del Tempo Ordinario (10/11/2024)


XXXII Domenica del Tempo Ordinario (10/11/2024)

Le letture della XXXII Domenica del Tempo Ordinario sono disponibili al seguente link, cliccando qui.

Riflessione

“Guardatevi dagli scribi… Guardate la vedova” (vangelo)

Papa Francesco costruisce su queste due parole il suo commento a questo brano del Vangelo secondo Marco.

“Guardatevi dagli scribi”. Domenica scorsa, uno scriba esemplare: cercava il rapporto con Dio con cuore sincero; oggi no. State attenti a non basare la vostra vita sull’apparenza, sull’esteriorità, sulla cura esagerata della vostra immagine; e, riguardo alla fede, non piegatela ai vostri interessi.

“Guardate la vedova povera”. Le letture di oggi (la prima lettura e il vangelo) hanno al centro due vedove; nella loro condizione sociale ed economica sono il segno vivente della povertà. Celebrando la Festa solenne di Tutti i Santi, il Vangelo di Gesù proclamava: “Beati i poveri in spirito, di essi è il regno dei cieli”. Per scoprire dov’è nascosto questo “regno”, questo Dio che cerca il rapporto con noi per salvare la nostra vita, dobbiamo prima scoprire di essere rimasti “vedovi” in questo rapporto sponsale con lui (in questo matrimonio con Dio) che è l’Alleanza accolta con fede.

“Tutti hanno gettato nel tesoro del Tempio parte del loro superfluo. Lei invece, nella sua miseria, vi ha gettato tutto quello che aveva, tutto quanto aveva per vivere”

Sia la vedova che incontra il profeta Elia, sia la vedova incontrata da Gesù nel tempio sono consapevoli che il poco che hanno non potrà bastare per sopravvivere: non salverà la loro vita. Non trattengono niente; quel loro vuoto diventa spazio riempito da Dio per incontrare la loro vita, riempirla e salvarla.

Agli occhi di Gesù, la vedova nel tempio incarna e rende vivo un modo di intendere la vita che è esattamente quello che Gesù è venuto a proclamare come “buona notizia”, come “regno di Dio”. Nel gesto della vedova povera, Gesù vede anticipata l’offerta che di lì a poco lui porterà a compimento: il dono della sua intera vita, in comunione perfetta e totale con il Padre.

E’ così che dovrebbe essere la nostra vita di battezzati: portare davanti a Dio ed offrirgli la nostra povertà, perché lui possa riempirla di grazia, di misericordia, di amore: di salvezza.